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Ilva, Abaterusso (Art.1-Mdp) attacca il viceministro Bellanova

"Massimo D’Alema non sa di che parla", aveva affermato il viceministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova, "Altrimenti saprebbe che Ilva, grazie al lavoro messo in piedi in questi anni dal Governo, dopo decenni di disattenzione o, peggio, colpevole connivenza, è stata oggetto di una gara europea. E che, contrariamente a quanto afferma, non solo il gruppo risultato aggiudicatario non ha disdettato gli impegni assunti ma che, viceversa, ha condiviso con il Governo e l’Amministrazione straordinaria l’anticipazione dei lavori per le bonifiche ambientali e la copertura dei parchi minerari".

teresa bellanova ape
 

"Disponibilità - osservava ancora il viceministro Bellanova - peraltro confermata alle parti sociali anche nel corso della trattativa in corso tra Amministrazione straordinaria, Azienda e Parti sociali su Piano ambientale e Piano Industriale. Con il risultato che un sito fortemente inquinato, e che ha prodotto emergenza su emergenza nel corso degli anni, oggi può finalmente vedere la ripartenza con la priorità del risanamento ambientale". Chiosando in tono duro: "Si può dire di tutto, ma non in questo modo e con incuria così evidente. Questa non è campagna elettorale, è barbarie".

 

 

Una sorta di risposta per le rime, dalla Puglia, è arrivata da Ernesto Abaterusso, Presidente Gruppo consiliare Art.1 – MDP Liberi e Uguali - Regione Puglia: "Le dichiarazioni del viceministro Bellanova sono inaccettabili sia per il tono che per il contenuto. Credo sia il caso di fare alcune precisazioni".

 

Abaterusso Pd
 

"Il Governo ha fatto vincere la gara alla multinazionale Arcelor-Mittal - ha precisato Abaterusso - che si è presentata al tavolo proponendo 4000 esuberi da Taranto a Genova e la riassunzione di 10mila lavoratori residuali a condizioni umilianti utilizzando il Jobs Act, legge tanto decantata dal Governo e dalla stessa Bellanova. Ed è sempre la stessa società che ha proposto - con il consenso del Governo che lo ha inserito nel decreto - di posticipare al 2023 il piano di ambientalizzazione".

 

"Di cosa stiamo parlando allora?", incalza Abaterusso, "Se fossero vere le parole della Bellanova allora non si spiega perché il Presidente Emiliano, che pure milita nel suo stesso partito, ha proposto il ricorso al Tar. Non è forse per le stesse ragioni che D’Alema ha definito una vergogna? Chi è che non sa di cosa parla, quindi, D’Alema o la Bellanova?"

Ilva4
 

 

"A Taranto sono in gioco due questioni importanti e improcrastinabili: la tutela dei diritti dei lavoratori e la tutela del diritto alla salute. Di fronte a una città che lotta quotidianamente per vedere tutelati i propri diritti chiedo alla Bellanova: perché se è così convinta che nella vicenda Ilva lei e il Governo hanno agito bene allora non si candida nel collegio uninominale di Taranto invece di scappare via da quella città dopo essere scappata via da Lecce?"

Ricordo alla Bellanova - ha concluso Abaterusso - che un paese si governa centrando i risultati e rispettando gli impegni assunti con gli elettori, non certo mistificando la realtà e scaricando su altri le proprie responsabilità e inefficienze".

(gelormini@affaritaliani.it)

 

 

 

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