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Ilva Unicredit sospende rate prestiti personali Sindacati convocati in Regione

Il presidente Emiliano ha convocato sindacati e istituzioni locali per un esame della situazione dell'ex Ilva di Taranto. Nel frattempo, UniCredit sospende per 12 mesi le rate di finanziamenti e prestiti personali.

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Per supportare tutti i soggetti coinvolti nelle difficoltà connesse alla vicenda della società ex ILVA, UniCredit ha deciso di sospendere per un periodo fino a 12 mesi le rate dei finanziamenti per i dipendenti e i fornitori dell’azienda clienti della banca, andando anche incontro ai suggerimenti pervenuti dalla Fabi e dall’Abi.

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Le domande di sospensione potranno essere presentate dagli interessati presso le filiali UniCredit, che forniranno loro tutte le informazioni sull’iniziativa e le modalità di attivazione.

“Il nostro Gruppo – spiegano i responsabili per l’Italia di UniCredit Andrea Casini e Remo Taricani - ha voluto mettere in atto un intervento mirato a sostegno dei lavoratori dell’ex Ilva, delle aziende fornitrici e delle loro famiglie che attraversano un momento di grande difficoltà, confermando ancora una volta come UniCredit sia attenta alle esigenze del territorio e, in particolare, della clientela in potenziale condizione di vulnerabilità finanziaria”.

Dario Stefàno

Intervenendo  in aula durante l'informativa del ministro Patuanelli sull'ex ILVA, il senatore del Pd Dario  Stefàno, vicepresidente del gruppo dem a Palazzo Madama, ha dichiarato: "Oggi dobbiamo recuperare tutti serietà e  responsabilità e scrivere, possibilmente insieme, una nuova pagina,  una norma che difenda chi decide di venire a fare investimenti in  Italia. Una norma che per noi, senatori del Pd, deve essere di  carattere generale e non riguardare soltanto la drammatica crisi che  riaffrontiamo in questi giorni".   

"Questo è il tempo - ha sottolineato il parlamentare dem - di sgombrare il  campo da ogni alibi a partire da quelli paradossalmente più pericolosi e forse anche più pervicaci: ovvero, quelli politici. Non possiamo  pagare per chiudere le acciaierie e non per riavviarle - ha continuato Stefàno - ben 24 miliardi di euro. Sarebbe quasi lo stesso costo della  Salvini Tax, quella dell'aumento dell'Iva che ci trova impegnati ad  eliminare nella manovra, a cui dovremmo aggiungere un altro miliardo".      

"In politica, c'è di peggio di un crimine, ed è un errore. E non  fare tutto il possibile (e ad ogni costo) per salvare tutto quel  complesso, che riassumo insieme definendolo ex ILVA - ha concluso - è il  peggior errore che oggi l'intera classe politica italiana possa  decidere di commettere".     

Riviello Lega

A puntare il dito sul M5S è invece Giovanni Riviello, vicesegretario regionale e segretario provinciale BAT della Lega Puglia: "I cinque stelle per nascondere i fallimenti del governo Conte ed il fatto che, alleandosi con il PD, hanno perso la fiducia ed il sostegno dei loro elettori e dei cittadini, si inventano accuse e meschinità contro la Lega. Tuttavia il tentativo di depistare l’opinione pubblica e di sviare l’attenzione, fuggendo dalle esplicite responsabilità della propria forza politica, è gioco puerile cui non abbocca più nessuno".

"Ne è l'ultimo esempio la bugia del parlamentare andriese Giuseppe D'ambrosio il quale, senza rendersi nemmeno conto di ciò che stava raccontando, si è inventato che la Lega possegga quote azionarie di Arcelor-Mittal che guida l'ex Ilva. Frottole e menzogne".

"I bond da 300mila euro di Arcelor-Mittal - che ha acquistato l'ex Ilva solo nel 2018 - sono stati acquistati dalla Lega Nord e presi in carico su un fondo titoli di Unicredit il 10 luglio 2013. Attraverso il tesoriere Giulio Centemero, la Lega ha reso noto di aver provveduto alla dismissione di tutti i titoli nel 2015. Tutta la gestione titoli è stata effettuata nel rispetto della legge sul finanziamento pubblico ai partiti (96/2012). E' tutto certificato nero su bianco".

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"Di fronte a tali evidenti bugie volte a diffamare ed inquinare il clima politico in un momento così delicato, il Segretario Federale Matteo Salvini ha preannunciato che le querele arriveranno puntuali a chi, prima di dare fiato alla bocca, dovrebbe imparare almeno a leggere gli estratti conto e soprattutto le loro date. La verità è invece ben chiara ai cittadini tarantini e pugliesi innanzitutto, ma anche a tutti gli italiani: per i Cinque Stelle le poltrone (le loro), sono oramai diventate più importanti dei posti di lavoro".

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"Ventimila lavoratori stanno rischiando lo stipendio per la dabbenaggine e la follia di una azione politica inconcepibile che gioca sulla pelle di centinaia di famiglie. Senza dimenticare il fatto che, con le ultime scelte sull'ex Ilva, un settore come quello siderurgico viene abbandonato dal governo con un colpo mortale all'industria ed al suo indotto nel sud Italia".

"I parlamentari pugliesi dei Cinque Stelle, a partire da Barbara Lezzi (che con il suo emendamento ha provocato alla regione Puglia il più grande disastro economico del dopoguerra), e proseguendo con D'ambrosio (che non ha neppure il pudore di politico di tacere) - ha concluso Riviello - sono complici di ciò che sta accadendo a Taranto. Si vergognino o ponessero rimedio, piuttosto che raccontare clamorose sciocchezze sulla Lega! I cittadini pugliesi hanno pagato a caro prezzo la fiducia concessa a costoro, ma per fortuna esiste un rimedio, che ormai da tempo li sta inesorabilmente ridimensionando da M5Stelle a M5%".

(gelormin i@affaritaliani.it)

 

 

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