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Lecce, i forzisti in Giunta. Vitali: “Accordo di fine consiliatura”

Bari – Forza Italia entra nell’esecutivo del leccese Paolo Perrone e la capogruppo Nunzia Brandi potrebbe avere presto i galloni di assessore. Decisione a lungo meditata e per nulla unitaria, dopo l’appoggio esterno accordato ad ottobre e i crescenti malumori interni: “Non ricorrono le condizioni per un impegno diretto in Giunta”, facevano sapere  gli azzurri, non più di qualche mese fa, divisi tra favorevoli e contrari all’ingresso nella squadra del primo cittadino uscente, fresco di conferma in cima alla Governance Poll del Sole24Ore. Meglio restare fuori ed avere le mani libere o incidere e capitalizzare dall'interno quanto di positivo fatto dall'amministrazione? A dirimere la questione, un voto a maggioranza tra gli stessi componenti del gruppo a Palazzo Carafa, conclusosi con il disco verde accordato alla linea di due big – tra gli altri - quali l’ex consigliere regionale Aldo Aloisi e l’attuale capogruppo in Via Capruzzi, Andrea Caroppo.

Vitali Pdl
 

Tre i favorevoli, contrari l'ultimo arrivato Fernando Calò e Gianpaolo Scorrano, vicino ad Adriana Poli Bortone, i cui rapporti con l'ex delfino sono ormai incrinati da tempo. Cambio di strategia e ranghi serrati in visione delle Amministrative 2017? “Si tratta di un patto di fine consiliatura”, frena il segretario regionale forzista, Gino Vitali, con Affari. “Avevamo chiesto al Sindaco il riconoscimento della pari dignità ed esiste una parte maggioritaria del nostro partito che si è assunta una responsabilità politica importante, il cui risultato valuteremo nel tempo e non potrà non essere legato anche ad eventuali riconferme o avvicendamenti a tempo debito. Ho pieno rispetto dell’autorevolezza e dell’autonomia dei livelli territoriali e per me, ora, questa è la linea di tutto il partito”, manda a dire ai suoi l’avvocato francavillese, per nulla tenero nei confronti del Sindaco fittiano, reo – secondo l’accusa – di flirtare troppo con i singoli consiglieri. Tanto da costringere il numero uno dei berlusconiani alla minaccia di estromissione dale fila forziste per chi avesse condotto accordi o trattative in solitaria.

Ignoti i tempi tecnici del rimpasto, che dovrebbe essere preceduto da un incontro tra lo stesso Perrone e la delegazione azzurra. E se da una parte è probabile che quella in quota FI non sia l'unica casella interessata dal risiko, dall'altra sugli equilibri futuri peseranno anche le manovre in corso sui territori. Come a Nardò, dove – con le Comunali alle porte - i Conservatori e Riformisti sarebbero orientati a sostenere un candidato diverso da quello scelto da forzisti ed alleati. Ed anche a Laterza si profilerebbe una dinamica assai simile, con l'incognita di Gallipoli. A Perrone, intanto, la prossima mossa. Alla finestra, Erio Congedo, fittiano e primo dei papabili alla successione.

(a.bucci1@libero.it)

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