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Malta, il modello Puglia per la Pesca Sostenibile

La Cooperativa Pescatori di Porto Cesareo invitata a Malta per spiegare all’Europa le tecniche di pesca sostenibile, in un seminario europeo nel quale era special guest il presidente della Cooperativa Pescatori dello Jonio, Giuseppe Fanizza, invitato per spiegare le buone pratiche messe in campo in Puglia per rilanciare il settore in sofferenza. 

FANIZZA INTERVENTO

“Spero di aver trasmesso il nostro entusiasmo ai decisori europei”, ha detto Fanizza, alla fine del suo intervento davanti a una platea internazionale per la storica Cooperativa Pescatori dello Jonio, per raccontare le azioni virtuose messe in campo negli ultimi anni a salvaguardia delle risorse del mare al fine di tutelate un settore, la pesca, che soffre di riflesso a quanto soffre il mare.

Il seminario, organizzato dalla Commissione Generale per la Pesca del Mediterraneo della Fao (CGPM), è stata una opportunità che Giuseppe Fanizza, pescatore da sempre e Presidente della Cooperativa Pescatori dello Jonio, ha voluto cogliere per spiegare al pubblico composto da membri delle istituzioni europee, come il mondo della pesca non sia sordo ai problemi del mare e come i pescatori di Porto Cesareo, in primis con alcune azioni supportate da Legacoop Puglia, abbiano invertito la rotta e fatto della  sostenibilità l’unico futuro possibile per il settore.

FANIZZA A MALTA

"Perché senza regole e rispetto per il mare, non c’è futuro per nessuno", ha ribadito Fanizza, "Perché non c’è pesca senza la tutela del mare e dei pesci che lo abitano. Una sfida che solo grazie ad una collettività organizzata come una cooperativa, poteva diventare una scommessa per la crescita di una comunità che si regge in gran parte sulla pesca".

Giuseppe Fanizza a Malta ha voluto spiegare come i pescatori della Cooperativa dello Jonio, con i suoi 140 membri e 70 imbarcazioni, "Siano riusciti ad interpretare al meglio le esigenze di tutela e difesa della risorsa marina con azioni innovative e improntate alla diversificazione dell’attività della pesca, intesa in senso tradizionale. Le azioni vanno dal fermo biologico “volontario” praticato negli ultimi quattro anni per tutto il mese di ottobre con un beneficio straordinario per la risorsa marina, alla pratica del pescaturismo che da un lato riduce l’impatto di pesca, obiettivo principale, e dall’altro fornisce al visitatore la conoscenza del territorio".

pesca porto cesareo

Fanizza nel suo intervento si è soffermato in particolare sulla "Proficua collaborazione tra i pescatori di Porto Cesareo e l’area marina protetta (AMP) destinata a diventare un modello di sostenibilità e gettando così le basi per un rilancio della piccola pesca con ripercussioni interessanti sulla capacità di attrazione turistica delle aree costiere". 

“Ho cercato di raccontare le sfide che abbiamo affrontato, le cose che ancora si possono migliorare e le soddisfazioni che ci sta dando la collaborazione con l’ area marina protetta - ha detto Fanizza dinanzi al Commissario Europeo agli Affari Marittimi e della pesca Karmenu Vella e al presidente di CGPM Stefano Cataudella  - spero di essere riuscito a trasmettere il nostro entusiasmo ai decisori europei e di aver fornito un contributo fattivo per uno sviluppo durevole e sostenibile della pesca artigianale mediterranea”.

Tutti temi che saranno affrontati il prossimo 5 e 6 ottobre proprio a Porto Cesareo nel seminario sul tema “La pesca sostenibile nelle aree marine protette: una opportunità di sviluppo per la pesca professionale e la valorizzazione del territorio”, promosso da Federparchi e dal Coordinamento Pesca dell’alleanza delle Cooperative Italiane, in collaborazione con il Gal, Terre dell’Arneo.     

(gelormini@affaritaliani.it)  

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