A- A+
PugliaItalia
Nadia Toffa e Taranto, Emiliano: "La città perde la sua punta di diamante"

di Michele Emiliano *

Vivere senza paura equivale a non morire mai. Vivere onestamente facendo il proprio dovere ti consente di amare pienamente e di essere riamato. Ogni incertezza o ipocrisia nel fare ció che riteniamo giusto blocca il flusso di amore che ognuno di noi vorrebbe creare attorno a sé stesso.

Toffa Taranto2

Ho amato e stimato Nadia Toffa fino in fondo perchè era una giornalista. Un cavaliere senza paura raro e indipendente tanto da essere la punta di diamante di una delle poche trasmissioni giornalistiche italiane capaci di resistere ad ogni pressione esterna.

Le Iene devono molto a Nadia che costituiva l’esempio di un metodo giornalistico durissimo e spietato, ma fondato su un approfondimento istruttorio maniacale che offriva a chiunque la possibilità di replicare e di spiegare.

Toffa Emiliano

L’ho amata definitivamente girando con lei attorno all’Ilva di Taranto, verificando con i miei occhi il suo modo di lavorare. Cercava come un investigatore, rifletteva su ció che conosceva col cuore profondo della sua cultura civica e umana.

Capiva che non si poteva fare giornalismo (e politica) a Taranto “rubando” qua e là un servizio costruito carpendo la fiducia di una città martoriata e tradita, per poi abbandonarla di nuovo al suo destino. Voleva dimostrare ai cittadini che “utilizzava” per i suoi servizi, che lei non era lì per fare un servizio giornalistico, ma che lei era lì per loro, per dar voce a chi veniva ignorato e stuprato dallo Stato e dai media legati alle lobbies dell’acciaio e del carbone. 

Ci siamo studiati a lungo come fanno i lottatori sul quadrato. Lei doveva capire con chi stava il Presidente della Puglia. Ed io volevo essere sicuro che non fosse venuta qui per conto di qualche potere forte, al quale avevo fatto dispetto.

Ci siamo riconosciuti entrando insieme nelle case del quartiere Tamburi, raccogliendo con le mani le polveri mortali accumulate dal vento sui tetti di quelle case e parlando con la gente. La sua malattia le ha impedito di partecipare alla battaglia di Taranto ancora in corso.

Toffa Iene

È riuscita con le magliette di “ie jesche pacce pe te” a raccogliere fondi per il reparto di oncologia pediatrica dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto. Avrei voluto inaugurare con lei il piccolo reparto che abbiamo riaggiustato, grazie a lei, e avrei voluto presentarle Valerio Cecinati, il nuovo primario di Pediatria, che ha accettato in mezzo a tanti rifiuti e fughe di medici di venire a Taranto a combattere i tumori dei bambini.

Taranto ha perso nel momento decisivo il suo giocatore più importante, l’unica giornalista italiana che si fosse presa a cuore la salute dei tarantini, sfidando tutti per difenderla fino alla fine. So che tra le tante cose che avrebbe voluto fare e che la malattia non le ha consentito di portare a termine c’è la “sua” Taranto ,della quale e divenuta cittadina onoraria. 

Nadia è tarantina e dunque pugliese. Ed è per questo che oggi la nostra Regione è in lutto. Abbiamo perso una di noi, un donna bellissima e nobile che ci aveva dato attenzione come fossimo cittadini uguali a tutti gli altri. Continueremo a combattere anche in suo nome, consapevoli di avere tutti contro. Come i guerrieri spartani alle Termopili. Vincere o morire. Per noi non c’è nessun’altra alternativa.

* Presidente Regione Puglia

Commenti
    Tags:
    nadia toffamichele emilianotaranto interviste iene rione tamburi cittadini ilva polveri sottili







    
    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.