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Ospedale Pediatrico Bari, Loreto Gesualdo: 'Il silenzio degli innocenti'
Riceviamo e volentieri pubbichiamo:

In un momento in cui si cerca di accorpare ospedali e strutture, la separazione dell’Ospedale Pediatrico “Giovanni XXIII” dall’AOU Policlinico di Bari, presente nel piano di riordino e approvata dalla Giunta dopo consultazione con ministero della Salute e delle Finanze, potrebbe sembrare una scelta in controtendenza.
LORETO gesualdo2
 

Il Giovanni XXIII potrebbe aspirare a divenire il grande polo pediatrico del Mezzogiorno, un ospedale a tutela della salute dei bambini, ad alta specializzazione, punto di riferimento regionale ed anche interregionale per le confinanti Basilicata, Calabria, Campania, Molise.

Affinché ciò avvenga, piuttosto che creare due fazioni (ospedalieri e universitari), bisognerebbe concentrarci sul piano di sviluppo a breve, medio e lungo termine, sui  criteri di realizzazione, sulla analisi di scenario per la valutazione dei fattori epidemiologici territoriali, sulla individuazione delle alte professionalità su cui investire, per dare una migliore risposta ai fabbisogni dell'Utenza, e su una migliore organizzazione per assicurare maggiore efficacia delle cure.

In un sistema assistenziale, per definizione complesso, quello che è importante, è capire la relazione tra le parti. A volte il problema (se c’è) non è nelle parti ma nella loro relazione.

L’annosa dicotomia tra ospedalieri ed universitari deve essere superata attraverso un modello gestionale innovativo, basato sulla selezione di professionisti meritevoli, che attraverso il senso di appartenenza all’Azienda, possano favorire una nuova identità della realtà. Bisogna mettere a frutto l’interscambio di esperienze, pensando, soprattutto, al percorso del paziente.
Ospedaletto Policlinico
 
Qualora la Regione Puglia decida di dare vita a due Aziende distinte, bisognerà innanzitutto, colmare un gap culturale. Le due Aziende dovranno sentirsi parte del Sistema Sanitario Regionale ed attuare Gruppi Operativi Interdisciplinari, anche inter-aziendali, per favorire la formazione di una squadra unita dall’obiettivo comune del benessere del paziente.

Le qualità professionali devono potersi esprimere liberamente in base al merito e non alla “filiera di appartenenza”, per mettere a frutto l’interscambio di esperienze. Infatti, il valore del tutto è maggiore della somma delle parti.

È vero, però, che qualunque siano le scelte strategiche della Regione se scorporare il Pediatrico dall’AOU Policlinico o lasciare l’organizzazione attuale, sarà necessario trovare le migliori soluzioni possibili di inter-azione tra ospedalieri ed universitari per assicurare le migliori cure possibili ai pazienti, la didattica più accurata agli studenti, la dedizione alla ricerca. Solo così potremo dimostrare di essere professionisti della salute ed essere d’esempio per i giovani studenti.

Allora, da un osservatorio privilegiato, qual è la Scuola di Medicina, dico, rimbocchiamoci le maniche, ospedalieri ed universitari, sediamoci intorno ad un tavolo con gli uffici della programmazione sanitaria regionale e troviamo in maniera oggettiva la soluzione più idonea e sostenibile per dare voce al "silenzio degli innocenti ", i nostri bambini, che amano la pace e non la guerra.

 
Loreto Gesualdo
Preside, Scuola di Medicina
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ospedale pediatrico bariloreto gesualdolettera silenzio innocenti








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