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Ostuni, la Pasqua femminista di Winspeare. Passione della Madonna e Gesù nero

Riti della Passione secondo Winspeare Ostuni: ‘Madre’ e l’Apocalisse pugliese

Di Antonio V. Gelormini

Se è vero che, per certi versi, il proliferare delle rappresentazioni dei Riti della Passione di Gesù Cristo, in chiave teatrale o in altre forme di drammatizzazione, rischia di ‘svilire’ la forza di una tradizione popolare e devozionale, in mera spettacolarizzazione del più importante degli eventi all’origine della tradizione cristiana, è altresì innegabile che dalla Spagna al Portogallo, dall’Asia cattolica al Sud America e naturalmente in Italia e soprattutto nelle sue regioni meridionali, la Settimana Santa, con i suoi riti, liturgie e processioni, è motivo di attenzioni, attrazioni e suggestioni dal forte potere di coinvolgimento.

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L’Associazione culturale “Terra”, nata per la promozione e la tutela delle tradizioni della città di Ostuni (Br), organizza, per il quinto anno consecutivo, l’evento di comunità “Passione 2019 - Madre”, che, anche quest’anno, consiste nella rievocazione storica degli ultimi giorni di vita di Gesù Cristo, attraverso una rappresentazione teatrale diffusa, che avrà inizio in piazza Cattedrale e si snoderà tra le vie del centro storico di Ostuni per poi concludersi in largo Stella.

“Un evento che riporta in luce la cultura e le tradizioni popolari della nostra città - sottolineano in Associazione - e che consente, al contempo, di far conoscere ai nostri ospiti il valore della comunità intera costituita da gruppi folkloristici, associazioni teatrali, teatranti, musicisti, coristi, maestri bandisti, scenografi, coreografi, artigiani e semplici volontari dal cuore immenso”.

Ostuni chiodi

L’evento si svolgerà in due spettacoli unici nelle date di sabato 13 e domenica 14 aprile 2019 alle ore 19 e verrà riproposto sui canali tv e social nei giorni successivi. Dunque, sarà prodromico ai Riti della Settimana Santa e della Pasqua in Puglia.

Quest’anno, toccherà al regista, austriaco di nascita, ma salentino d’adozione, Edoardo Winspeare, dar vita ad un percorso costellato di emozione e storia che, non a caso, s’intitola “Passione Madre” e che si avvarrà, ancora una volta, della presenza di oltre 300 figuranti.

 

LA VIDEOINTERVISTA DEL DIRETTORE DI AFFARITALIANI.IT ANGELO MARIA PERRINO A EDOARDO WINSPEARE

Il regista spiega la sua scelta di una processione della Passione della Madonna anziché di Cristo, sua innovazione femminista, e anticipa che al momento della Resurrezione Gesù sarà impersonato da un attore di colore.

 


 

 

 

 

 

 

 

“La passione di quest’anno - ha detto Winspeare - sarà quella della Madonna per la morte di Gesù. Sarà la via dolorosa di una madre con in braccio il corpo senza vita del figlio, percorrendo le strade di Ostuni - la nostra personale Gerusalemme di Puglia - dalla croce fino al sepolcro”.

Ostuni Desolate

“L’Addolorata non sarà sola - precisa il regista ormai salentino - perché accompagnata da uomini e soprattutto donne, compreso il gruppo delle Desolate, che piangeranno assieme a lei la morte del Salvatore.  Il dolore è grande, il dubbio si fa strada. Come può il figlio di Dio morire? E in questo modo degradante? Gli stessi discepoli, che sapevano che il Messia non sarebbe stato un potente re d’Israele, appaiono come smarriti; nonostante fossero ben coscienti che il suo regno non era di questa Terra”.

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“Qualcuno di loro in attesa di una qualche epifania - continua Winspeare - per farsi coraggio ricorda le sue parole “non crederanno nemmeno se uno risorge dai morti”. La Madonna invece dubbi non ha, sa che il calvario era scritto nel destino del Salvatore. Eppure lei non è solo l’Immacolata prescelta dal Signore per concepire il suo unigenito figlio, non è solo uno strumento, ma è in primo luogo una madre che ha visto morire il suo Emanuele, lapidato, torturato, oltraggiato e infine crocefisso”.

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“Metaforicamente, quindi, la Passione della Madre anziché quella del Cristo, rappresentata in chiave spirituale, religiosa ma anche laica - ribadisce Winspeare - che porta l’Addolorata a incontrare il dolore del mondo nelle ‘stazioni’ che scandiscono la sofferenza: miseria, razzismo, odio, violenza sulle donne, cyber bullismo, etc.”

Xylella Procura

“Nella sceneggiatura c’è un po' di Canosa, di Francavilla, di Gallipoli, un po’ di Taranto naturalmente e ovviamente un po’ di Ostuni”, segnala il regista che rivela anche un altro particolare: “Il Cristo deposto sarà adagiato su un fercolo che sarà un ulivo, per puntare gli sguardi di tutti sul problema Xylella. In modo da richiamare l’attenzione su quella che potrebbe diventare l’Apocalisse di Puglia o il funerale della Puglia”.

“Ogni pugliese - conclude Edoardo Winspeare - dovrebbe preoccuparsi di questo, perché ne va della nostra economia, della nostra agricoltura e soprattutto della nostra cultura, della nostra civiltà e della nostra identità”.

(gelormini@affaritaliani.it)

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