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Pd, Marco Lacarra ad Affari: "Alleanza con M5s? Sarebbe una forzatura"

Onorevole Lacarra parliamo del pessimo risultato del pd alle politiche. Quali sono state le cause, a suo avviso, che hanno portato il partito a dimezzare i propri consensi in cosi poco tempo?
Il messaggio del governo e della sua azione certamente positiva, considerando da dove si partiva, indubbiamente non e’ passato. E’ invece prevalsa quell‘onda della protesta e del disagio sociale, sopratutto qui al sud, cavalcata molto astutamente da M5s e dalla Lega. Ma la gente forse non ricorda bene la situazione nella quale si trovava il nostro paese nel 2013 e i risultati ottenuti dai governi Renzi e da quello Gentiloni, che hanno portato il nostro paese a risultati ottimi dal punto di vista economico e riconosciuti anche a livello internazionale. Ma evidentemente questo meritorio lavoro dei nostri esecutivi non e ‘ stato recepito come doveva o forse non siamo riusciti noi a trasmettere bene questo alla gente. Forse il nostro principale errore e’ stato quello di non capire il forte disagio del paese, per focalizzarsi su temi che invece poco appassionano la gente alle prese con i problemi di lavoro e di difficolta’ economica.

Come per esempio la grande polemica portata avanti da molti vostri esponenti di spicco sullo “ius soli” per esempio, che e’ stata abilmente utilizzata contro di voi per esempio dal partito di Salvini.
Si sicuramente questo e ‘ stato un errore di comunicazione da parte nostra, forse una maggiore attenzione ai problemi reali delle persone, sarebbe stato piu opportuno e magari lasciare da parte proprio a fine legislatura e in prossimita delle elezioni tematiche delicate e di difficile interpretazione come quelle sullo “ius soli” appunto. Pero a questo proposito le voglio fare un esempio che ben rappresenta quanto la demagogia abbia influito sulle passate elezioni. Lunedi dopo le elezioni qui a Bari c’ era la fila nei centri di collocamento o nei caf da parte di gente che chiedeva come fare per ottenere il reddito di cittadinanza, che avendo vinto i 5 stelle era per loro gia dovuto. Sembra una storia da ridere ed invece e’ la pura e semplice realta’  e ben rappresenta quanto certi temi, che sono assolutamente irrealizzabili, come dimostrato anche dalle prime dichiarazioni degli stessi rappresentanti dei cinque stelle, abbiano influito sul successo elettorale, sopratutto al sud.

Quindi lei esclude qualsiasi ipotesi di governo con il M5S, come esponenti di spicco del suo partito, fra i quali proprio il presidente della sua regione Emiliano,sembrano invece prevedere?
Ma guardi io sono un moderato e quindi non poso ecsludere nulla a priori, anche perche’, a mio avviso, l ‘ interesse nazionale viene prima di tutto. Certo e ‘ che pero’ pensare di fare un governo con chi, fino a pochi giorni fa, ha criminalizzato il nostro partito e i nostri candidati, accusandoci delle peggiori nefandezze, come il partito di Di Maio, mi sembrerebbe davvero una forzatura eccessiva. Ed infatti questa e’ una possibilita’ ventilata da una esigua minoranza dei nostri eletti e poi anche nel caso, ripeto assai improbabile, che si arrivasse ad un accordo di questo tipo: per fare cosa? Gli yes man del sig. Di Maio? Mi parebbe davvero troppo. Noi siamo stati in passato una forza responsabile come in occasione del nostro appoggio al governo Monti, che abbiamo sostenuto, al contrario di altri, fino alla fine proprio per quel senso di responsabilita che da senore ci contraddistingue, e questo ci ha fortemente penalizzato a livello elettorale, quindi a maggior ragione, allo stato attuale,vedo una soluzione di questo tipo assai poco percorribile. Noi abbiamo comunque ottenuto il 20% dei consensi, abbiamo perso e in democrazia chi perde le elezioni va all opposizione, sicuramente una opposizione costruttiva, come e’ nel nostro dna.

E la scissione da parte di LeU , che  a sua volta non puo dirsi certo soddisfatta del magro risultato ottenuto alle urne, ha secondo lei avuto un peso e di che tipo sulla vostra sconfitta?
Ma sicuramente questo non e’ stato un bene per il partito democratico, ma come dice lei dal punto di vista numerico il risultato di LeU e’ stato altrettanto negativo e quindi anche senza scissione non credo che sarebbe cambiato molto dal punto di vosta sostanziale. Certo e’ che tutte queste divisioni hanno conrtibuito ad allontanare molti elettori dalla sinistra in genere. Elettori che proprio a causa di questi contrasti al nostro interno o non sono andati a votare oppure hanno scelto di non votare per la sinistra. Mi faccia solo aggiungere che a questo proposito io sono stato sfortunato perche’ nel mio collegio di Bari e’ capitato il candidato di LeU piu’ votato a livello nazionale, ma comunque io sono soddisfatto del mio risultato, considerando che ho guadaganto piu consensi del partito, segno che a livello locale la nostra azione e’ stata giustamente apprezzata. Anche se a livello locale il nostro partito ha sempre ottenuto meno consensi rispetto al dato nazionale e poi il sistema delle preferenze per noi e’ sempre stato premiante. Qui invece nei collegi erano previsti la possibilita’ di schierare 4 candidati, di cui due eranno praticamente certi di non essere eletti, mlagrado a livello locale fossero personalita in grado di attrarre consensi.

Quali sono state secondo le prinicipali responsabilita’ di Renzi e del gruppo dirigente in generale su questa debacle?
Guardi io devo dire che Renzi e ‘ diventato una sorta di capro espiatorio, molto al di la dei suoi demeriti. Certo ha commesso degli errori, primo fra tutti il referendum del 4 Dicembre, e poi sicuramente la gestione del partito e’ sembrata da fuori un po’ troppo personale e ristretta. Pero mi faccia anche dire in tutta onesta’ e senza voler difendere a tutti i costi il segretario, che tutta questa antipatia ed astio verso una persona, che al di la dei suoi difetti, ha dimostrato delle indubbie capacita’, li trovo franacamente eccessivi. E ‘ altresi vero pero’ che ribadisco la sua forse eccessiva personalizzazione di un partito, che invece per sua natura personale non lo e’ mai stato, ha determinato una lacerazione profonda, che ha contribuito ad allontanare molti elettori. Per questo motivo Gentiloni, che  e’ persona molto diversa caratterialmente, ha raccolto invece simpatia e consensi non solo a sinistra.

Quindi lei per la successione a Renzi vedrebbe bene proprio una figura come Gentiloni, capace di abbassare i toni e di creare convergenze?
Non lo so, questo e’ uno dei temi che andranno  affrontati tutti insieme lunedi in direzione, e infatti sono molto curioso di vedere cosa verra’ fuori da li. Certo che il Pd adesso e’ un partito fortemente lacerato in profondita’ e che ora c ‘ e’ grande bisogno di chi sia capace di unire con moderazione e pazienza, senza pensare ad interessi di parte, e sicuramente Gentiloni e’ persona che possiede queste doti, e che potrebbe fare bene anche alla guida del partito.

Si sente insomma un clima da resa dei conti per la direzione prossima
No non credo che si possa parlare di resa dei conti, io poi sono il meno indicato a parlare di queste cose, essendo da sempre un moderato, ma certo occorre sicuramente un cambio di passo, per cercare di arrivare ad una ricucitura all interno del partito, che deve ripartire dalla attivita’ sui territori tipico della nostra storia di partito di sinistra, che possa ricucire lo strappo al nostro interno e farci ripartire per cercare di ricreare quel sentimento comune che ci aveva portati al risultato storico delle ultime europee.

Quindi lei non pensa, come il fondatore della quotidiano Repubblica Eugenio Scalfari, che il M5S possa diventare la nuova forza di sinistra al posto vostro?
Assolutamente no, anche perche’ il movimento cinque stelle e’ ben lontano dall essere una forza di sinistra, anzi ha molte piu caratteristiche comuni alla destra e quindi direi che questa affermazione e’ assolutamente fuori dalla realta’.

vcaccioppoli@gmail.com

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pdmarco lacarrapugliaelezioni 2018








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