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Primarie centrosinistra, l'intervista a Leo Palmisano

Leonardo Palmisano, sociologo, tra i nomi del centrosinistra in corsa alle Primarie per la candidatura alla presidenza della Regione Puglia. L'intervista ad Affaritaliani.it - Puglia.

Leonardo Palmisano, come arriva a questa candidatura alle Primarie del centrosinistra, per l’individuazione e il rafforzamento del candidato alle prossime elezioni regionali del 2020?

CulturMedia Palmisano

Sento la mia candidatura alle primarie del centrosinistra pugliese come un fatto naturale. Ho lavorato alla scrittura di quasi tutti i programmi delle ultime elezioni regionali, baresi e nazionali, pertanto il passaggio dal pensatoio alla candidatura è venuto da sé. Sono stato sollecitato da persone che hanno condiviso con me percorsi politici, associativi e di lavoro. Pugliesi che vogliono rendersi protagonisti di una stagione di rinascita, dal basso, per costruire una sinistra ambientalista e laburista anche in Puglia.

Tempi non proprio rosei per il PD e per la sinistra in genere. Le recenti elezioni europee hanno confermato tutti i campanelli d’allarme. Ad essere in crisi è l’intero sistema di partecipazione alla politica e i partiti hanno perso la linfa storica. Davvero le Primarie possono ancora essere motivo di rivitalizzazione?

La sconfitta delle sinistre alle europee apre a una formula inedita di centrosinistra, dove la sinistra va costruita con calma e senza ambizioni infondate. A chi mi dice che senza un partito è difficile farcela, rispondo che è tutto da dimostrare. Ambiente e Lavoro, l’organizzazione che si sta cementando intorno alla mia candidatura, è già un soggetto politico ed ha la stessa dignità di altre organizzazioni. Del resto, abbiamo già ricevuto l’endorsement di Possibile di Beatrice Brignone e di Pippo Civati, e altri ne riceveremo. Inoltre, Ambiente e Lavoro non ha nulla di personalistico, tanto è vero che siamo partiti con la diffusione di schede programmatiche sulle quali a malapena compare il mio nome.

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Liste civiche, intese trasversali, alleanze allargate: tutti i parametri risultano alquanto stravolti. Quale la prospettiva per il centrosinistra e per le forze che lo compongono?

Non abbiamo mai avuto pregiudizi nei confronti di un centrosinistra forte e coeso, figuriamoci se possiamo averne adesso che vogliamo farne parte da protagonisti. Però attenzione, dobbiamo fissare dei paletti circa l’allargamento della coalizione con la condivisione di una carta comune dei Valori. Ne cito sette, tanto per sgombrare il campo da equivoci e per anticipare altre proposte: l’Ambiente, il Lavoro, i Diritti Civili, l’Uguaglianza, la Giustizia Sociale, i Beni Comuni e la Legalità. Dobbiamo scrivere questa carta durante l’estate imminente, farla circolare tra i pugliesi e celebrare le primarie entro i primi dieci giorni di novembre. Chi vuole rinviarle al 2020 non fa i conti con la forza delle destre.

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I valori come priorità, le persone al centro dell’attività socio-politica. Programma ambizioso, certo, ma quanto condiviso nelle varie propaggini di un centrosinistra tentacolare?

La coniugazione di questi valori è vincolante per il governo. Faccio due esempi. I prossimi saranno anni decisivi per Taranto e per Foggia. Se riusciamo e dosare per bene Ambiente, Lavoro e Legalità possiamo dar fiato al potenziale di vita ancora inespresso in queste due importanti città pugliesi. Se giochiamo in questo modo, la coalizione di centrosinistra può diventare lo strumento che appiattisce i dissidi interni e che orienta la Puglia verso un futuro di grande prospettiva, adesso che le destre tornano prepotentemente alla carica.

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Palmisano, torniamo alla partecipazione. Non pensa che, nonostante le apparenze, questa regione sia in realtà ripiegata su sé stessa, anche per mancanza di una classe dirigente adeguata alle sfide che la vedono comunque protagonista?

Guardi, sono convinto che – nonostante tutto - ci sia molto spazio per una nuova e sana generazione pugliese. Uno spazio che merita di essere occupato subito. Infatti una delle nostre proposte di programma si chiama Innovazione per l’Antimafia Giovanile. Attraverso strumenti agili come le app, vogliamo irrobustire la partecipazione degli adolescenti come fondamento per le scelte legali. L’abbiamo pensata studiando il caso Manduria, uno dei comuni più problematici del Mezzogiorno. Vogliamo farlo con l’assessorato regionale all’Innovazione, con le Imprese, con le Università, con l’Arti e con InnovaPuglia. Sarà un grande percorso generazionale di comunità, sostenuto dai fondi del Pon Legalità. Sarà un processo sociale atto a favorire l’esercizio simulato e quello reale dell’antimafia tra tutti quegli adolescenti che sentono il peso asfissiante dell’illegalità, ma non sanno a chi raccontarlo o come contrastarlo.

(gelormini@affaritaliani.it)

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