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Rifiuti in Puglia l'Odissea da Bitonto alla mostra a Troia di Giovanni Rinaldi

Le bombe ecologiche si moltiplicano come funghi anche in Puglia, dove - forse più che altrove - le problematiche sulla gestione sostenibile di ambiti territoriali e paesaggistici attraenti, in contrasto con presidi a rischio - spesso anche illegali - di raccolta e smaltimento di rifiuti d'ogni sorta, presta al fianco a censure e proteste "inascoltate".

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Una vera e propria Odissea, quella dei rifiuti in Puglia, che questa settimana presenta due capitoli significativi: in primisi  a Bitonto (Ba) con la protesta - approdata fino in Commissione Ambiente del Consiglio Regionale - per la discarica di rifiuti ferrosi ipotizzata  nella frazione bitontina di Palombaio: cuore della produzione agricola e soprattutto olivicola locale (vedi nota correlata - ndr).

E poi la mostra fotografica proposta a Troia (Fg) da Giovanni Rinaldi dal titolo “Il rifiuto della bellezza”, che sottolinea prepotentemente, attraverso immagini che parlano di inquinamento, discariche e degrado, quanto l’azione umana senza scrupoli, brutale e a volte superficiale, distrugga un patrimonio naturale donatoci di sorprendente bellezza.

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Una denuncia della bruttezza, per immagini, cui sembra essersi abituati, per suscitare rabbia e coraggio al fine di denunciare, difendere e tentare di conservare la Terra per chi verrà dopo di noi. Una mostra che si presenta come un reportage sul “paesaggio del rifiuto”, e che parte dalle strade che percorriamo in città tutti i giorni, verso le nuove periferie residenziali dove, nell’orizzonte di una campagna solare, si disperdono una miriade di discariche abusive, costituite da oggetti di scarto del nostro consumismo quotidiano, ma anche da rifiuti tossici come nel nostro caso, a Giardinetto.

"L'invito è a guardare attentamente queste foto - raccomanda Rinaldi - a riflettere, perché l’erba sembra accogliere e nascondere, la terra sembra seppellire. Scrutando un paesaggio da lontano, può sembrare tutto in ordine e consueto, ma è avvicinandosi, osservando più da vicino, che scopriamo quello che la nostra terra sta diventando". 

Russo Saverio
 

"Dopo tante mostre dedicate alla bellezza, dell’arte, dei volti fotografati, dei paesaggi, dei libri - dichiara Saverio Russo, già Presidente della Fondazione Banca del Monte di Foggia - una mostra dedicata alla bruttezza e al rifiuto, sia pure riprese da un grande fotografo, Giovanni Rinaldi. Non sembri fuori tema questa attenzione della nostra Fondazione: siamo da sempre impegnati nella promozione del territorio e non può essere fuori tema dare maggiore diffusione alla denuncia del degrado, che ci impoverisce tutti e che non ha un solo responsabile, ma tanti".

 

"Vogliamo dare, con questa mostra itinerante, un sostegno a quanti si battono per contrastare questa pericolosa deriva - aggiunge - a quelli che non si limitano al post su facebook e allo strillo qualunquista, ma dedicano il loro tempo a “pulire il mondo”, agli amministratori spesso soli a risanare gravi situazioni che hanno ereditato. Per far capire a tutti - conclude Saverio Russo - che l’immondizia depositata nel greto del torrente, come i rifiuti pericolosi abbandonati, finiscono nel mare, nell’acqua e negli alimenti e tornano, inesorabilmente, a noi.  La denuncia della bruttezza per tornare a celebrare la bellezza e conservare la Terra per chi verrà dopo di noi". 

 

 

Nelle sue "Note di regia" Giovanni Rinaldi, presentando il suo reportage: #WeAreInPuglia/Siamo in Puglia? Sì, siamo in Puglia, dove spesso gli Ori e gli orrori sono uno accanto all’altro, ribadisce: "In questo mio lungo reportage sul “paesaggio del rifiuto" si parte dalle strade che percorriamo in città tutti i giorni, verso le nuove periferie residenziali, al limite della zona di espansione edilizia, dove nell’orizzonte di una campagna piatta e solare si disperdono una miriade di discariche abusive, in massima parte costituite dagli scarti dei lavori edili, ma anche di una varietà di oggetti di scarto del nostro consumismo quotidiano".

Rinaldi rifiuto
 

"Si procede poi per le strade comunali e provinciali - prosegue Rinaldi - che a raggiera vanno verso le alture, fin dentro il cuore dei Monti Dauni e del Gargano. Un viaggio attraverso un paesaggio meno pubblicizzato e più nascosto della nostra terra. Il paesaggio oscuro dei rifiuti, degli scarti, dell’inquinamento, del degrado. Il verde a malapena nasconde quello che nella terra è ormai sedimentato, come una stratificazione “archeologica” in cui possiamo rispecchiarci e conoscerci meglio. C’è tutto quello che sprechiamo, accumuliamo, rifiutiamo".        

"Si arriva infine a Giardinetto, luogo ormai diventato simbolo oscuro, dove è situata una delle più grandi discariche di rifiuti tossici d’Europa. 250.000 tonnellate di scarti industriali contenenti metalli pesanti e pericolosi, in parte ammassati nei big bag ormai marcescenti nei depositi - le cui coperture in amianto, degradandosi, si disperdono nell’aria - e in massima parte tombati nel sottosuolo dei piazzali tutto intorno per una superficie complessiva di 70 ettari".

"Le ‘cose’ in sé non hanno colpa - riflette e sottolinea l'Autore - spesso giriamo lo sguardo altrove, senza mettere a fuoco quello che è evidente. Passiamo accanto, con l’abitudine spuntiamo le spine che sentiamo dentro. Questo è il paesaggio nel quale siamo immersi. Queste fotografie provano a sublimare quello che vedo e che continua a sorprendermi, tanto da ritenere che debba essere comunque raccontato".

"Le foto, allora - conclude Giovanni Rinaldi - diventano testimonianze da vivere profondamente, per interrogarci su quanto le nostre azioni, che vanno dalle piccole e grandi distrazioni alle nostre mancanze e tacite omissioni, rivestano un ruolo fondamentale nella salvaguardia della nostra amata Terra".

La mostra #WeAreinPuglia? - Il rifiuto della bellezza di Giovanni Rinaldi nel Chiostro di San Benedetto - Troia sabato 22 e domenica 23 luglio 2017, orari: 10,30/13,00 - 18,30/21,00

(gelormini@affaritaliani.it)

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Pubblicato sul tema: Discarica rifiuti ferrosi, Damascelli (FI): “Bomba ecologica a Bitonto"

                                  Discariche abusive: un’Apocalisse. Reato sia punibile nella durata dei danni

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