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Rutigliano, Alma Ferrara Via alla beatificazione

L’editto è stato pubblicato, la formalità dell’atto ufficiale è stata compiuta: la Postulazione può cominciare il suo lavoro, per cui il "Supplice Libello" - ossia la domanda di apertura del Processo Informativo - è stato affisso in tutte le chiede del Comune di Rutigliano (Ba), attirando la curiosità e la gioia di quanti hanno conosciuto Alma Sacco Ferrara, ora elevata a Serva di Dio. Un passaggio che rende felice l’intera comunità della Diocesi di Conversano-Monopoli.

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E’ il primo passo formale, dopo il nulla osta della Sacra Congregazione per le Cause dei Santi, per un cammino non breve, che l’intero Sud-Est barese saluta con gioia: Alma Sacco Ferrara, infatti, è conosciuta nelle città di Noicattaro, Rutigliano e Conversano, luoghi dove vivono anche i suoi famigliari e amici. Postulatore per il Processo di Beatificazione e Canonizzazione di Alma Ferrara sarà Nicola Giampaolo.

La fama di santità di Alma Ferrara era già nota alla Comunità di Teora (Av) e d’intorni, dove Alma ebbe i natali (!0/6/1914), e  le motivazioni sulla Serva di Dio - contenute nel supplice libello, per le quali il Cardinale Agostino Vallini ha accettato che venisse discussa la causa di Beatificazione dal Tribunale della Santa Sede in Roma - ne sintetizzano la forza spirituale e la carica devozionale: “Per la sua viva intelligenza, profonda cultura, grande disponibilità e magnanimità; per il suo coraggio nel sostenere e perseguire i valori in cui credeva, facendo culto della verità e del rigore morale, mai accettando compromessi con la propria coscienza e assolutamente non badando al proprio tornaconto; per la sua dignità e il rispetto che nutriva per gli altri e per sé, la sua capacità di autocritica, la franchezza e il continuo mettersi in discussione".

Alma Ferrara Card Silvio Oddi
 

"Per le sue opere di comunicazione - alle persone che la frequentavano - dell'amore per Dio e per il prossimo; per l'umiltà , la sua povertà di spirito e nel sentirsi meno degli altri, riaffermando nei suoi comportamenti l'importanza dei valori morali; per la giusta fermezza nel sostenere le proprie idee, sempre pronta però a riconoscere i propri errori, ma anche a difendersi da soprusi e attacchi ingiustificati; per l'importanza data al valore intrinseco della verità che fu da lei sostenuto al di sopra di qualsiasi convenienza, sostenendo che ‘la verità ripaga per sé stessa’; per la sentita profonda e sicura fede, sin da piccola, nel Dio della Misericordia, Onnipotente e Onnipresente; per le sue testimonianze che continuano a ispirare ed illuminare il cammino di quanti si sono avvicinati e di quanti si avvicinano alle sue opere e alla sua bibliografia, nonostante siano trascorsi più di 17 anni dalla sua morte (Roma 4/5/2000)”.

Le note biografiche parlano di una vita esemplare, fino a diventare autentico patrimonio di fede per laici e consacrati. Alma comprese che l'accadere dell'agire divino - non determinabile dall'uomo - doveva essere accolto, in costante e rinnovata obbedienza, quale accettazione gioiosa della volontà di Dio. Le tribolazioni subite e affrontate ne rafforzarono la tempra cristiana, facendole maturare l'idea che la fede avesse trovato posto nel suo cuore e nella sua mente con sentimento e razionalità. Intendendo dire che la fede era da lei accettata nello slancio caritatevole della devozione, ma anche nella consapevolezza di una profonda e ragionata convinzione.

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“Ringrazio il Signore Dio - ha detto il nipote Marcello Cardascia - per il dono che ha fatto a tutti noi dell’esperienza pastorale della Serva di Dio Alma Ferrara. A ciascuno è chiesto ora di cooperare, per quanto compete e secondo ciò che è richiesto dall’Editto. Il Tribunale Diocesano del Vicariato di Roma, accoglierà tutte le notizie dalle quali, si possano arguire elementi favorevoli alla fama di santità della detta Serva di Dio, ma soprattutto il mio è un invito ad accompagnare il cammino con la preghiera, in forma ancora più intensa e corale”.

(gelormini@affaritaliani.it)

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