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Simona De Riccardis e il suo ‘lessico famigliare’ salentino

Una sorta di ‘lessico famigliare’ salentino, tutto declinato al femminile, lungo vicende che scandiscono cinque passaggi generazionali. “Mani nelle mani” di Simona De Riccardis - Edizioni Esperidi, 2018 è l’opera prima di un’autrice che, nella persistente venerazione della parola, ha deciso di svestire la toga di avvocato, per coltivare la passione della scrittura.

De Riccardis

Un moderno romanzo d’appendice, che magari avrebbe potuto essere proposto a puntate negli stessi fogli dei giornali pubblicati e diretti da uno dei suoi protagonisti: Vittorio. L’amore di ripiego - o meglio - il marito imposto e con rassegnazione accettato da Emma, la nonna che racconta di sua nonna Emilia e che diventa icona materna per la nipote Greta, in una saga dal sapore d’altri tempi, che si dipana tra Galatone e Lecce. Con una cruciale e significativa digressione nella Napoli capitale.

Mani nelle mani2

Tra amori impossibili, educazioni severe, affetti ritrovati e solidarietà sociale, il romanzo è scritto magnificamente bene, accompagnando la lettura - avvincente e contrappuntata di note emotive - con un ritmo sapientemente cadenzato, che nella dolcezza della narrazione si fa armonia letteraria, per riecheggiare suggestioni e trepidazioni, speranze e delusioni, gratificazioni e mortificazioni, fino ad essere una vera e propria polifonia di fremiti sentimentali.

barocco leccese

Ne è esempio espressivo la descrizione del barocco in uno dei quartieri popolari di Lecce: “La vera casa in cui Tosca imparò l’abbiccì della vita fu il dedalo di strade e vicoli contorti in cui trascorreva i pomeriggi, giocando a nascondino con bambini come lei, meno fortunati di altri, figli di gente semplice che si rimboccava le maniche per risalire del dopoguerra. Tosca conosceva come le sue tasche quelle stradine aggrovigliate, animate da teste di pietra con occhi attenti e guardiani, uccelli alati e leoni rampanti, angeli in estasi contrapposti a sirene procaci, che sorreggevano balconi o sovrastavano portali cui non le era consentito l’accesso. Sfarzo e povertà convivevano tra le giravolte del suo quartiere ignorandosi l’un l’altra, due mondi antitetici e inseparabili illuminati dallo stesso sole che quotidianamente si insinuava nelle strette viuzze conferendo alla pietra calcarea uno splendore ineguagliabile”.

emigrati

Pagina dopo pagina, tra devozione, fede, rapimenti medianici, credenze, vocii e silenzi, ma anche attraverso tradizioni, vicende storiche, lutti, nascite, rassegnazioni e forza d’animo: è il Sud nella sua essenzialità plurale che si staglia a fare da sfondo all’eroina domestica Emma e al talento letterario di Simona De Riccardis.

Crocifisso di Galatone

Entrambe decise a non rimanere con le “Mani nelle mani”, ma quasi tenendosi “Mani nelle mani” ad esortarsi e darsi forza a vicenda per diventare modello virtuoso di riscatto. In questo, aiutate anche da quel “pizzico” catalizzatore di spiritualità meridiana, rappresentato dal Cristo Crocefisso di Galatone: un altro che tradizione e credenze popolari hanno sempre considerato “insofferente” all’accidioso alibi delle “mani legate”.

Lettura vivamente consigliata. Incitamento forte a persistere nel cammino letterario intrapreso.

(gelormini@gmail.com)

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Pubblicato successivamente: Antonia Gianfreda, passione per l'Arte ed estro divulgativo

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