Stefàno ultimatum a Lorenzin
'Pronto a chiudere l'Ilva'
Il sindaco di Taranto, Ippazio Stefàno, dà l'utimatum al ministro Beatrice Lorenzin: 'Pronti a chiudere l'Ilva'
Il sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, batte un colpo. Dopo una sorta di "evanescenza" dal palscenico alquanto movimentato sulle vicende più recenti relative all'Ilva, alla città di Taranto e ai dati inquietanti dei rapporti epidemiologici - illustrati dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - il primo cittadino entra in scena con un ultimatum al ministro Beatrice Lorenzin.
"Non ci hanno ancora messo a disposizione questi dati, che appaiono molto gravi. Se il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, non risponde alla nostra lettera inviata nei giorni scorsi, in cui chiediamo se questi dati sono validati scientificamente e se ci sono pericoli attuali per la popolazione, abbiamo già pronta la bozza dell'ordinanza di chiusura dell'Ilva che sottoporremo al Prefetto".
L'impressione di un'azione concertata per provare a "stanare" il Governo su un tema così scottante - che si trasforma in un punto di forza per Michele Emiliano e il suo braccio di ferro con Matteo Renzi - è abbastanza forte. E le dichiarazioni del consigliere regionale Ernesto Abaterusso (PD), diffuse con una nota, supporterebbero l'ipotesi: "Con la decisione della Giunta di impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale la legge numero 151/2016 il Governo regionale dà la giusta risposta a un territorio da anni penalizzato e che ha già pagato a carissimo prezzo gli errori del passato".
"Basta guardare l’ultima indagine resa pubblica, sugli effetti negativi che le sostanze tossiche emesse dall’Ilva provocano sulla salute degli abitanti residenti nei comuni vicini all'Ilva - prosegue la nota - per comprendere quanto sia grave la situazione: +24% di ricoveri per malattie respiratorie dei bambini residenti nel quartiere Tamburi, +26% per quelli che appartengono al quartiere Paolo VI. Un aumento in generale del 4% delle mortalità e, se si guarda più nel dettaglio, si registra un +5% delle mortalità per tumore ai polmoni e un +10% per infarto del miocardio dovuto alla continua esposizione alle polveri industriali. E se si analizzano i dati relativi agli effetti dell'esposizione all'anidride solforosa industriale la situazione peggiore: +9% di mortalità, +17% mortalità per tumore polmonare, +29% per infarto del miocardio".
"Alla luce di questa preoccupante fotografia - aggiunge Abaterusso - spiace constatare come, nonostante le tante sollecitazioni e nonostante i dati così allarmanti, il Governo, piuttosto che dare un segnale forte in termini di tutela della salute e del territorio e indicare la strada migliore da percorrere, mostri ancora una volta totale estraneità".
"La città di Taranto e la Puglia non possono restare a guardare. Bene dunque hanno fatto il Presidente Emiliano e la Giunta a impugnare il X decreto salva-Ilva che contiene in sé profili di illegittimità, soprattutto con riguardo al ruolo marginale che viene riconosciuto alla Regione nei processi decisionali".
E poi conclude: "Ora, non spetta a noi dire se l'IVA deve chiudere o meno, ma una cosa è certa: con la salute dei cittadini non si può e non si deve scherzare così come non si può e non si deve scherzare con il livello occupazionale. Il nostro obiettivo deve dunque essere uno: far sì che il diritto al lavoro non diventi sinonimo di morte. Lavoriamo allora affinché si riesca a garantire un lavoro e la serenità di tante famiglie nel rispetto però della salute che è e deve restare sempre un bene fondamentale.
(gelormini@affaritaliani.it)
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