TAP, scontri presso il cantiere
Arrestati e rilasciati in 52
Ennesimi scontri sul cantiere TAP a Melendugno (Le)
Si chiamava “Camminata intorno alla Zona Rossa”, la manifestazione contro il gasdotto TAP che ha creato non poca tensione prima a Lecce (un paio di giorni fa) e poi a Melendugno (sabato) quando una frangia di attivisti “No Tap” - più accesa nella contestazione - ha cominciato a lanciare bottiglie, sassi, bastoni, fumogeni e petardi verso le forze dell'ordine. Cinquantadue manifestanti sono stati fermati, per essere identificati e trasferiti in questura a Lecce.
“Sono cose che non dovrebbero accadere e che condanno fermamente", ha dichiarato il sindaco di Melendugno Marco Potì, "È la violenza che genera violenza: fin quando ci sarà in atto la militarizzazione del territorio, con questa interdizione disposta dall’ordinanza prefettizia, ci sarà sempre chi la percepirà come una repressione della libertà”.
Dopo i controlli, i 52 sono stati denunciati e rilasciati. A tutti vengono contestati, a vario titolo: la non comunicata riunione straordinaria di persone, l'inottemperanza dell’ordine prefettizio (la zona del cantiere è interdetta dal Prefetto) e l'accensione ed esplosioni pericolose (per l'esplosione di bombe carta). Tra loro anche alcuni minorenni, la cui posizione - come comunica la Polizia - sarà trasmessa al Tribunale per i minori.
Intanto, fuori dalla questura alcuni attivisti hanno mostrato ai giornalisti fotografie di contusioni riportate da alcuni manifestanti e da loro attribuite all'azione di repressione degli agenti.