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Taranto, ex Ilva monitoraggio costante dopo l'impennata di emissioni nocive
Gli interventi del deputato M5S, Giovanni vianello, e dell'assessore regionale pugliese, Gianni Stea, sull'allarmante situazione ambientale di Taranto
Il deputato tarantino del MoVimento 5 Stelle in commissione Ambiente, Giovanni Vianello, è intervenuto sulla preoccupante situazione tarantina: "Sull’ex Ilva non accettiamo lezioni e tanto meno critiche dal Pd, che negli anni in cui ha governato ha contribuito a ridurre la città di Taranto nelle condizioni di rischio sanitario e ambientale in cui si trova oggi".
"È assurdo - ha sottolineato Vianello - che questi signori, che negli anni hanno concesso mano libera agli inquinatori, oggi abbiano la faccia tosta di criticare il ministro Costa e il governo. Il ministro tiene sotto stretta osservazione il livello di emissioni inquinanti dell’impianto gestito da ArcelorMittal e proprio in queste ore l’Arpa Puglia ha rilevato l’uso improprio dei dati sulle emissioni da parte di Peacelink, confrontati su base annua e non sulle serie storiche". Ciò non toglie che il problema a Taranto esista e rappresenti un’emergenza su cui porre la massima attenzione".
"L’obiettivo resta quello della chiusura progressiva delle fonti inquinanti e della riconversione economica del territorio - ha proseguito - stiamo lavorando per arrivarci mostrando con atti concreti l’attenzione del MoVimento 5 Stelle e del governo per i tarantini".

"Attualmente - ha quindi aggiunto il deputato pentastellato - si sta lavorando per rimuovere l'immunità penale (voluta dal PD) e personalmente sto portando il mio contributo per la VDS (Valutazione del Danno Sanitario) preventiva in modo da conoscere quale sarà l'impatto sanitario a termine della realizzazione del Piano Ambientale di Mittal. Nella legge di Bilancio ci sono fondi per insediare in città il Tecnopolo del Mediterraneo, istituire presso il Mise la Commissione speciale per la riconversione economica di Taranto e fare nuove assunzioni di personale tecnico negli Arsenali e negli stabilimenti industriali della Difesa".
"In più, abbiamo garantito per il 2019 la cassa integrazione straordinaria ai lavoratori ex Ilva; abbiamo sospeso, con lo stop alle trivelle, numerosi procedimenti tra istanze e permessi di prospezione e ricerca di idrocarburi nel golfo di Taranto; e abbiamo approvato una risoluzione che impegna il Governo a istituire l’Area Marina Protetta delle Isole Cheradi e del Mar Piccolo e a valorizzare la mitilicultura e il turismo. Stiamo lavorando per arrivare in tempi brevi alla statalizzazione dell’istituto musicale Giovanni Paisiello e alla candidatura di Taranto ai Giochi del Mediterraneo del 2025. Insomma - ha concluso Vianello - operando su più fronti stiamo contribuendo a disegnare un futuro diverso per la città e chi non lo riconosce o non è informato o è in cattiva fede".

Con una nota sul tema, anche l’assessore regionale Gianni Stea interviene a margine della riunione cui hanno preso parte i massimi funzionari del Dipartimento Ambiente della Regione e dell’Arpa Puglia: “Sono dati preoccupanti quelli analizzati nel corso di una riunione tecnica tra il Dipartimento Ambiente della Regione e l’Arpa Puglia. L’allarme lanciato dalle associazioni ambientaliste su un possibile aumento inquinante dello stabilimento ex Ilva di Taranto, ora gruppo Arcelor-Mittal, secondo quanto reso noto nel corso dell’incontro corrisponderebbe a verità. Per cui invito il Ministero dell’Ambiente a prenderne atto e mettere in campo ogni iniziativa possibile a riportare nei limiti stabiliti e di sicurezza la quantità di tali inquinanti. La Regione Puglia non può più tollerare tale situazione e tramite gli uffici preposti chiederà un riesame dell’Aia e la riduzione dell’attività produttiva”.
“In particolare - ha sottolineato Stea - con riferimento esclusivamente alla centralina di rilevamento denominata cockeria, si è riscontrato un aumento delle medie al primo bimestre gennaio-febbraio 2019, rispetto ad analogo bimestre dell’anno precedente. Inoltre con riferimento ai dati dei composti organici, il valore medio di 7.7 riferito presso Masseria Carmine è stato calcolato su una media di dieci mesi (gennaio-ottobre) e che allo stato sembra attestarsi su ordini di grandezza tipici a quelli antecedenti al 2012, ovvero al periodo pre-sequestro. Arpa Puglia si è impegnata a inviare quanto prima i dati completi di novembre e dicembre 2018 e i successivi del 2019. Il direttore ha chiesto inoltre di acquisire informazioni sui deposimetri utilizzati dal gestore per gli autocontrolli”.
(gelormini@affaritaliani.it)