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Tumore del polmone infiltrante l'aorta, caso rarissimo rimosso a Bari

Il cancro del polmone rappresenta oggi nel mondo occidentale uno dei ‘big killer’ perchè prima causa di morte per neoplasia maligna. Al momento della diagnosi, la maggior parte dei casi è in stadio avanzato e inoperabile e solo nel 20/25% dei pazienti si può intervenire chirurgicamente per asportare completamente il tumore ottenendo la guarigione.

polmone 2

Pochissimi sono i centri in Italia e nel mondo dove vengono operati pazienti con tumore polmonare in stadio localmente avanzato, ossia quei rari casi in cui, pur essendo la malattia estesa alle strutture vicine (arteria polmonare, trachea, aorta), è ancora possibile rimuovere la massa neoplastica con interventi chirurgici tecnicamente più complessi e che spesso richiedono la collaborazione multidisciplinare di vari specialisti.

Nell’Unità di chirurgia toracica del Policlinico di Bari diretta da Giuseppe Marulli ciò è stato possibile. Una voluminosa neoplasia polmonare sinistra infiltrante l’aorta in un paziente di 60 anni è stata asportata con successo. "Si tratta - spiega Marulli - di un raro caso di intervento chirurgico  descritto – nel mondo – e realizzato - secondo la letteratura medico/scientifica - non più di trenta volte".

Giuseppe Marulli

"L’intervento ha richiesto una collaborazione multidisciplinare con l’èquipe di Chirurgia vascolare del Policlinico barese guidata da Raffaele Pulli perché - continua Marulli - per asportare l’intero polmone interessato dalla massa tumorale si è resa necessaria anche la rimozione di una porzione di parete dell’aorta ripristinata con una endoprotesi attraverso l’arteria femorale ed alla ricostruzione della parete aortica asportata mediante protesi di ePTFE (GORE-TEX).  Questa tecnica innovativa è stata messa a punto  - per la prima volta nel mondo - da me, con il gruppo di Padova, prima di trasferirmi a Bari in quanto vincitore di un concorso pubblico. L’intervento è stato realizzato senza dover ricorrere alla circolazione extracorporea (normalmente usata negli interventi di cardiochirurgia) che avrebbe comportato potenziali rischi di sanguinamento e di disseminazione della malattia tumorale. Il decorso post-operatorio non ha registrato complicanze ed il paziente è stato dimesso dopo nove giorni di degenza in ospedale". 

LORETO gesualdo2

‘Questo tipo di intervento - sottolinea Loreto Gesualdo, preside della Scuola di Medicina e Chirurgia - conferma l’importanza dell’approccio multidisciplinare nella gestione di interventi chirurgici complessi che richiedono la collaborazione di diverse branche specialistiche. La chirurgia toracica, vascolare, cardiaca, plastica e la neurochirurgia, nel Policlinico di Bari, sono oggi ben rappresentate ed adeguate a risolvere con successo patologie complesse come quella risolta egregiamente dai proff. Marulli e Pulli’.

Pulli Raffaele

“Queste procedure chirurgiche innovative - conclude Francesco Giorgino, direttore del Dipartimento dell’Emergenza e dei Trapianti di Organi - qualificano il Policlinico di Bari come un polo di attrazione dove i pazienti affetti da queste gravi patologie possono oggi trovare un adeguato riscontro. Sono opportunità importanti anche per lo sviluppo di nuove conoscenze e per la formazione in ambito di chirurgia toracica e vascolare”.   

(gelormini@affaritaliani.it)  

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