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PugliaItalia
Twiga soffre la burocrazia Briatore ritira la licenza

Sulla vicenda di Otranto il marchio TWIGA di Flavio Briatore è sovraesposto meediaticamente. L'identificazione del sequestro e del blocco dei lavori ai danni del consorzio proprietario del complesso turistico, Cerra Srl con presidente Mimmo De Santis, con la combinata Twiga/Briatore risulta dannosa e ad altro rischio contaminazione per l'intero e articolato apparato commerciale dell'imprenditore bresciano e della Billionaire Lifestyle.

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"Non si puo' lavorare in Italia". dice con amarezza Briatore nel ritirare - temporaneamente - la licenza per l'utilizzo del marchio Twiga alla Cerra Srl. "Evidentemente la burocrazia conta più di ogni altra cosa. Così non mi interessa".

cariddi pierpaolo
 

"Sono fuori, certo mi dispiace", aggiunge Briatore, che sottolinea essere del tutto estraneo all'indagine, "Mi sembrava una cosa buona per tutti. Però, evidentemente, a qualcuno non piaceva: vorrei capire se tutte le centinaia di attività come quella hanno ricevuto praticamente un controllo al giorno per un mese e mezzo come è successo a questa. E, tra l'altro, sono sicuro che chi ci stava lavorando aveva rispettato tutte e dico tutte le norme, altrimenti non ci avrebbero messo così tanto per sequestrarlo".

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Nel registro degli indagati è finito Mimmo De Santis (presidente di Federalberghi Salento), il progettista e direttore dei lavori, Pierpaolo Cariddi (fratello dell'attuale sindaco di Otranto, Luciano Cariddi), e candidato come primo cittadino alle elezioni dell'11 giugno. Le ipotesi di reato contestate riguardano violazioni di norme urbanistiche in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e abusiva occupazione del Demanio marittimo.

La concentrazione nella zona specifica di concessioni edilizie e di permessi per la realizzazione di strutture a servizio della balneazione, rilasciate dall’amministrazione Cariddi, deriverebbe - secondo i magistrati - da un'interpretezione piuttosto estensiva della norma relativa agli "accessi al mare" del Piano Regolatore Generale.

A far notizia è la combinata Twiga/Briatore, ma l'inchiesta della Procura di Lecce punta su più strutture. Gli accertamenti sono infatti rivolti anche, anzi prim'ancora del Twiga, ad altri due complessi: uno in località “La Staffa-Cerra”, nell'ambito proprietario della società “Salento's Beach srl” (permesso di costruzione dell Comune di Otranto dell'aprile scorso), e l'altro su un lido sorto già qualche anno fa, poco distante dallo stesso Twiga Beach.

 

 

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