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UE proroga sanzioni alla Russia. Putin rinnova embargo export pugliese

Non si fa attendere la risposta di Vladimir Putin alla decisione del Comitato dei rappresentanti permanenti dell’Unione Europea a Bruxelles (Coreper), che ha deciso di estendere le sanzioni contro la Russia per altri sei mesi. Infatti, il presidente della federazione russa ha firmato il decreto che estende dal 6 agosto 2016 alla fine del 2017 l’embargo sui prodotti alimentari europei.

Sanzioni UE Russia
 

L’estensione dell’embargo ha lo scopo di “proteggere gli interessi nazionali della Russia”. Per le imprese italiane si tratta dell’ennesima batosta, nonostante le rassicurazioni date dal Premier Matteo Renzi al Forum internazionale di San Pietroburgo: “La posizione italiana è molto semplice: le sanzioni non si rinnovano in maniera automatica ma, o c’è un giudizio su quello che sta accadendo, o diventano ordinaria amministrazione”.

Nonché un duro colpo per l’export pugliese, con il relativo azzeramento delle esportazioni agroalimentari verso la Russia, come dimostrato dai dati diffusi dal Presidente di “Conoscere Eurasia” Antonio Fallico durante il seminario bilaterale italo-russo: la Puglia ha chiuso il 2015 con un decremento del 30,3% rispetto al 2014, contro una perdita media italiana del 25,2%. 

Sanzioni UE
 

Numeri ribaditi dal capogruppo 5 Stelle della Commissione Affari Esteri a Mosca al congresso di Russia Unita (il partito di Putin) Manlio Di Stefano: secondo uno studio del Vienna Institute for International Economic Studies, l’Italia è infatti tra i Paesi più danneggiati dalle sanzioni con 80.000 posti di lavoro (con un potenziale in crescita sino a 215.000) e 7 miliardi di PIL persi per il loro effetto.

scagliusi m5s
 

La vicenda delle sanzioni alla Russia ci dimostra la distanza tra le istituzioni europee e la popolazione - dichiara il deputato Emanuele Scagliusi, componente M5S della Commissione Esteri della Camera - è una delle tante decisioni che crea malcontento nella popolazione europea, calata dall’alto e che ha ripercussioni negative sull’economia reale. Come ci dimostra la recente decisione del popolo inglese, l’Unione europea è destinata a morire se non torna ad essere l’Europa dei popoli, così com’era nella visione dei padri fondatori”.

I parlamenti nazionali possono però esprimersi sulle sanzioni entro il 31 luglio, visto che la misura deve ancora essere approvata dal Consiglio dell’Unione Europea: una serie di deliberazioni dei parlamenti nazionali contro il rinnovo delle sanzioni potrebbero convincere Putin a cambiare idea. “Renzi ha fatto una pessima figura in Russia, non mantenendo le sue promesse e sottomettendosi ancora una volta a quelli che sono i diktat europei. Il Parlamento italiano può ancora esprimersi - aggiunge Scagliusi - con una votazione prima del 31 luglio. Sarebbe a questo punto l’unica via per convincere la Federazione russa a ritirare l’embargo”.

DeBenedetto
 
Anche Federica De Benedetto, vice coordinatrice Forza Italia Puglia, interviene sul tema: “Le sanzioni di Bruxelles alla Federazione russa e il fenomeno Brexit rischiano di avere un impatto fortemente frenante sull’economia e sull’export pugliese. Lo dimostrano i dati di Confagricoltura Taranto, circa il crollo del 90% delle esportazioni di uva pugliese in Russia, ed i numeri Istat resi noti ad inizio anno, elaborati e diffusi da "Conoscere Eurasia", che segnano nel 2015 una perdita del 30% rispetto all’anno precedente.
 
“La guerra fredda uccide il Made in Italy: si leggeva sui cartelli dei diecimila agricoltori ed allevatori italiani in protesta", prosegue la De Benedetto, "Ci auguriamo, dunque, che il governo metta in campo tutta la cautela possibile in politica estera e apra il dovuto dibattito in Parlamento. Contestualmente, siamo certi che il sostegno a favore dei nostri agricoltori ed imprenditori di settore non si possa limitare a tweet di circostanza di esponenti della maggioranza”.

(gelormini@affaritaliani.it)

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