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Vittorio Stagnani, VIS for ever sulla caretta-caretta

Peccato! Non ce l'abbiamo fatta, maledetta pigrizia. L'avevamo progettata per coinvolgere gli amici più cari e gli estimatori più trasversali: una serata all'insegna del buon gusto, della tradizione e del simpatico e colto divertimento. Una serata "Nero di Seppia e Nero di Troia", che avrebbe tratto spunto dal suo libro "marinaro", per lanciare una sorta di escursione letteraria-artistico-gastronomica nell'entroterra dauno. 

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Vittorio Stagnani, giornalista, scrittore e pittore, si è spento oggi, all'età di 75 anni. Nato a Roma il 28 aprile del 1942 e residente da sempre a Bari, è stato autore di decine di libri, amante della natura e cultore gastronomico. La sua incessante ricerca, lo portò addirittura a scoprire, nel 1968 nel canalone di Bari, il fossile di una balena rilasente a un milione e 700mila anni fa, che venne battezzato col nome di 'Annalisa'. 

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Stagnani era molto amato dai giovani colleghi giornalisti, ai quali dispensava generosamente consigli e incoraggiamenti; e dagli alunni ai quali ha insegnato a lungo Lettere, coinvolgendoli nella sua passione tanto da ideare nella Scuola Media 'Melo da Bari' il giornale scolastico 'Le Api'. Pittore paesaggista e materico, paracadutista civile, Stagnani ha scritto più di 30 libri sulla cultura e la tradizione di Puglia e Basilicata, racconti per l'infanzia e romanzi. 

"Vittorio da oggi non sarà più fisicamente tra noi, sulla terra", ci ha comunicato Vincenzo Chiumarulo dell'Ansa, ma una  'caretta-caretta' attraverserà ancora a lungo i mari col nome di 'Vis', firma, diminutivo e soprannome di Stagnani, con cui il Centro recupero tartarughe marine Wwf Molfetta ha voluto battezzare una tartaruga dopo il suo salvataggio".

 

La Camera ardente sarà allestita al Policlinico di Bari dalle ore 14 di oggi, domenica 7 gennaio. Mentre il funerale sarà officiato domani, lunedì 8 gennaio, alle ore 17 nella parrocchia della Annunciazione in via Lucarelli a Bari.

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La carriera - Vittorio Stagnani ha lavorato per Telebari, emittente di cui ha diretto il primo telegiornale nel 1973, per Telenorba e Antennasud. Per quanto riguarda la sua esperienza in radio, si ricordano RadioRai e RadioNorba. La sua firma era molto richiesta e apprezzata: è stato infatti collaboratore delle agenzie NEA e ANSA; e tra le tante testate su cui ha scritto ci sono La Gazzetta del Mezzogiorno, il Corriere del Mezzogiorno, ed Epolis Bari. 

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I libri - Tra i suoi numerosi libri si ricordano 'Puglia Fuori Strada' (Editrice Arti Grafiche Lecchesi, 1976–8 ristampe); 'Greguro' (Ecumenica Editrice, 1981); 'Amuleila e altri sogni' (Edizioni Levante, 1986); 'Sagre di Puglia' (Bracciodieta Editore S.r.l., 2001); 'Cucina vecchia buoni piatti di Puglia e Lucania' e 'I racconti della Pentola' (entrambi Progedit, rispettivamente 2004 e 2010); 'Nero di seppia' (Mario Adda editore, 2015). E' stato anche curatore del volume 'Io non so vivere senza la vita' (Adda Editore, 2017).

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L'insegnamento - Stagnani ha insegnato a lungo Lettere nella Scuola Media Melo da Bari, dove ha ideato e diretto il giornale scolastico 'Le Api'; e nella scuola primaria Luigi Lombardi durante i corsi serali per lavoratori.

La scoperta - E' del 1968 la scoperta clamorosa che Vittorio Stagnani, insieme con altre sei persone, fa nel canalone di Bari dove trova 'Annalisa', il fossile di una balena risalente a un milione e 700 mila anni fa, di cui quest’anno si festeggerà il 50esimo anniversario della scoperta, nel Museo di Scienze della Terra. A questo link l'articolo con le info relative alla scoperta. (http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/arte_e_cultura/15_settembre_17/balena-canalone-48157a48-5d4b-11e5-8adb-d667d200fbde.shtml?refresh_ce-cp ).

​(gelormini@affaritaliani.it)

"Nero di seppia" verso l'incontro-prova col Nero di Troia!  

 ... Quella del polpo è, allora, una vita amara,  

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ma il più sfortunato è quello che nasce a Bari:

la sua vita è normale, nel resto della terra,

ma qui, per lui, è peggio di una guerra!

 

Appena viene pescato e vede la prima luce,

subito un morso in testa, perché non scivoli via;

e, mezzo stordito dal dolore e dallo spavento,

in un attimo si sente già svuotare il ventre.

Non ce la fa più e pensa: Ma questo è matto!

 

Ma il Barese lo afferra e comincia a sbatterlo

con tutta la forza e i nervi sugli scogli,

i tentacoli si arricciano e fanno tanta schiuma.

 

La tortura non è finita, il Barese insiste,

e con forza muove il polpo dentro un cesto;

certo, per tutti esistono la nascita, la vita e la morte,

ma quella del polpo barese è una vera malasorte!

(Vito Bellomo)

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