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Xylella, Bruxelles deferisce l'Italia inadempiente alla Corte di Giustizia UE

“Prendiamo atto della decisione da parte di Bruxelles di deferire l'Italia alla Corte di Giustizia Ue per non aver pienamente applicato le misure per impedire la diffusione della batteriosi procurata dalla Xylella fastidiosa", apre così la sua dichiarazione l'Assessore della Regione Puglia all'Agricoltura, Leonardo Di Gioia, sulle notizie in arrivo dall'Europa.

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"Questa lentezza - precisa Di Gioia - è il combinato di procedimenti pendenti al Tar, di resistenze di proprietari ostili agli abbattimenti e della pressante vincolistica nazionale che limita o rallenta la auspicata celerità amministrativa. Sapremo analiticamente dimostrare quanti ostacoli si sono frapposti nel normale fluire delle dinamiche di contrasto alla malattia".

"Urge che il Consiglio dei Ministri emani un decreto legge - sottolinea l'Assessore -  per consentire ai nostri Uffici regionali di effettuare tutti gli atti  necessari, con procedure semplificate e accelerate, in deroga a leggi nazionali che, pensate con finalità di tutela, si trasformano in impedimenti insormontabili".

Di Gioia assessore
 

"Daremo conto del nostro operato di questi anni per testimoniare di un lavoro instancabile, al contempo continueremo a fare tutto quanto nelle nostre possibilità per adempiere ai gravosi compiti che ci sono stati assegnati, ma abbiamo bisogno di aiuto del Governo - ribadisce Di Gioia - per poter continuare ad essere argine, spesso unico argine, nei confronti di una epidemia che continua a non avere cura e che sta mettendo in ginocchio l’intera Puglia olivicola”. 

E la tempesta di reazioni non tarda a scatenarsi: “Con 1 miliardo di euro di danni e 10 milioni di piante infette stimate e il diffondersi veloce della malattia che dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando pericolosamente alle porte della provincia di Bari - denunciano da Coldiretti Puglia - era ampiamente preannunciata la scure di Bruxelles che passa dalle parole ai fatti contro l’Italia per i ritardi nella gestione della Xylella".

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"In 5 anni si sono susseguiti errori, incertezze e scaricabarile con effetti disastrosi sull’ambiente, sull’economia e sull’occupazione”, è il commento del Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, alla notizia del deferimento della Commissione europea alla Corte di Giustizia Ue per non aver applicato le misure Ue, tra cui l'abbattimento delle piante malate per arrestare la diffusione della malattia.

“La zona di contenimento si è allargata pericolosamente a nord - aggiunge il Presidente di Coldiretti Puglia - e il fronte della malattia è molto ampio, le ‘eradicazioni chirurgiche’ vanno attuate senza se e senza ma, perché come diciamo ormai da 5 anni attirandoci gli strali di pochi irresponsabili, se fossero stati eradicati pochi alberi nel 2014, oggi la situazione non sarebbe così drammatica”.

"I monitoraggi - denuncia Coldiretti Puglia - con oltre 200.000 campioni analizzati testimoniano che in due anni si è passati da 893 a 3045 piante infette rilevate nelle aree cuscinetto e contenimento, quelle dove la presenza del batterio è ancora limitata".

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Anche il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti, aggiunge senza remore: “Sul tema Xylella la Puglia ha bisogno di trovare compattezza, per isolare senza tentennamenti chi rema contro e chi incita a non rispettare le leggi e i decreti; fare comunicazione corretta per ripristinare un senso di responsabilità diffuso; rispettare l’autorevolezza del mondo della ricerca, utilizzare al meglio le poche risorse disponibili per gli agricoltori; chiedere al nuovo Governo di programmare i fondi per la calamità; far capire definitivamente alla UE che la nostra regione è la frontiera nella quale investire diventa utile e necessario per evitare il tracollo di molta parte della economia agricola continentale”.

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"Intanto, vanno attuate le buone pratiche agricole in modo da contrastare l’insetto vettore, la sputacchina. Se le attività non saranno svolte con convinzione e al centimetro da tutti, l’avanzamento è certo, abbiamo 4 anni di esperienza e di prove scientifiche. In caso di inadempienza - conclude Corsetti - le multe devono essere comminate a tutti, anche agli enti pubblici, a partire dai Comuni e dal Demanio, che devono immediatamente garantire pulizia di fossi, canali e buone pratiche nelle aree pubbliche e demaniali”.

E dall'opposizione in Consiglio Regionale punta il dito il presidente del gruppo regionale di Direzione Italia-noi con l’Italia, Ignazio Zullo: “Da un lato l’assessore all’Agricoltura Di Gioia, per altro coordinatore degli assessori all'Agricoltura della Commissione Politiche Agricole in Conferenza Stato Regioni, che dice: ‘Il decreto Martina va fatto rispettare’, dall’altro il suo presidente Emiliano secondo il quale ‘occorre operare modifiche al decreto Martina’. E quindi la sensazione è che ancora una volta ci troviamo su posizioni distinti e distanti non solo fra il ministro Martina e il governo regionale, ma anche all’interno di questo".

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"E' il caso di ricordare che è stata proprio questa dicotomia - sottolinea Zullo - che ha portato al disastro xylella. Questo prendere tempo, questo non rispettare mai le leggi o i Piani, come quello Silletti, che hanno rappresentato la vera sciagura per l’Agricoltura pugliese e messo sul lastrico centinaia e centinaia di agricoltori".

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"Ora il presidente Emiliano nella solita veste di lotta e di governo - e per non scontentare nessuno né i sindaci che stanno adottando i provvedimenti contro il decreto Martina, così come le associazioni di categoria che invece ne chiedono il rispetto - farfuglia frasi senza un senso: annuncia che modificherà il decreto nella fase applicativa".

"Per la verità non deve modificare un bel nulla - precisa Zullo - perché la fase applicativa, come la chiama lui, è già di competenza regionale! Nel decreto Martina non vi è nessun elenco di fitofarmaci da usare per il contrasto alla xylella, ma rimanda al Piano fitosanitario della Regione, come per altro ben sa Di Gioia. Quindi, la smetta Emiliano di prendere in giro i pugliesi, sull’Agricoltura in Puglia si sono fatti errori irreparabili e incommensurabili continuare a farne altri è da irresponsabili”. 

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Dura la nota del presidente del Gruppo regionale di Forza Italia, Nino Marmo. “La Giunta pugliese sta premendo la penna sul foglio e sprecando inchiostro, laddove la prima responsabile dell’emergenza Xylella è proprio la Regione, con oltre dodici anni di gravissime omissioni. Ed ora si apprestano affannosamente a levare gli scudi della protesta, a richiedere interventi del governo italiano affinché faccia opposizione alla possibile decisione dell’Ue di estendere le ‘zone rosse’ fino ai territori di Bari, Fasano e Taranto".

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"La cura, quindi, sarebbe inequivocabilmente peggiore del danno iniziale - lamenta Marmo - un danno sottovalutato e lasciato lievitare a dismisura per arrivare al limite estremo di oggi. Se fosse stato attuato il Piano Silletti, oggi non avremmo una ghigliottina sulla testa che minaccia l’economia olivicola e vivaistica dell’intera Regione, anche nei luoghi dove le piante infette sono di numero quasi irrisorio".

"In questa assenza di governo forte che ha già prodotto le conseguenze che conosciamo - incalza Marmo - poi, c’è pure chi discute l’utilizzo intelligente e mirato dei fitofarmaci! Ci vorrebbe un bagno di umiltà (improbabile) da parte di chi ha fallito, ma anche forte determinazione per iniziare almeno a contenere il dilagarsi dell’infezione. Forse, solo allora l’Unione Europea mollerà la presa, dopo essersi sostituita ad un’istituzione immobile e a tratti poco credibile”

(gelormini@affaritaliani.it)

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