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Xylella, l'UE condanna l'Italia per le sue lentezze

Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano intervuene con una nota a proposito della sentenza di condanna dell'UE all'Italia sui ritardi registrati per la lotta alla Xylella fastidiosa, e dichiara:  “Facciamo chiarezza sulla sentenza europea che condanna l’Italia per le sue lentezze nella lotta alla xylella".

ulivo affetto da Xylella fastidiosa

"Prima e fondamentale questione - precisa Emiliano - la condanna riguarda tutto il periodo in cui la lotta alla xylella era sotto la esclusiva responsabilità del Governo italiano e dei suoi commissari. Seconda questione: la sentenza non riguarda la Regione Puglia che anzi, da quando ha cominciato ad occuparsi della Xylella, gennaio 2016, ha finalmente realizzato un’organizzazione relativa ai monitoraggi e agli abbattimenti che ha soddisfatto i Commissari Europei che dal 2017 non hanno più mosso critiche formali al nostro sistema che anzi è stato indicato come un sistema di riferimento anche per gli altri Paesi europei". 

"La decisione della Corte di Giustizia UE sul ricorso della Commissione Ue contro ritardi e mancanze nelle ispezioni e dell'abbattimento delle piante infette da Xylella da parte delle autorità nazionali - sottolinea - prende a riferimento l'anno 2014 e tutto il periodo del commissariamento governativo affidato al generale Silletti. Secondo la sentenza e venendo al merito delle contestazioni, quelle riguardanti i ritardi degli abbattimenti degli alberi infetti da Xylella sono da ricercarsi nelle mancanze della legislazione nazionale e nei sequestri preventivi operati dalla Procura della Repubblica di Lecce che hanno impedito le estirpazioni". 

Xylella Emi4jpg

"Da quando le norme nazionali sono state modificate su richiesta della Regione Puglia - ricorda Emiliano - sono stati effettuati oltre 5.000 abbattimenti. Sopravvive solo una contestazione relativa al periodo di effettuazione del monitoraggio che secondo la UE doveva essere diverso da quello considerato corretto dalla Regione Puglia: ma di recente anche questa questione ha perso rilevanza visto che la tempistica del monitoraggio è stata finalmente fissata dalla UE al 30 novembre di ogni anno. In precedenza tale termine non era precisato e la contestazione sui ritardi dei monitoraggi non aveva un termine preciso di riferimento. Resta il fatto che solo il primo monitoraggio avviato dalla Regione Puglia nel 2016 ha drasticamente migliorato la situazione e risolto le contestazioni di omesso monitoraggio". 

xylella UE ulivi malati
 

"Il direttore del Dipartimento Agricoltura, Gianluca Nardone della Regione Puglia - prosegue la nota - ha partecipato all’inizio di questo mese alla riunione della Commissione UE DG SANTE, nel corso della quale si è preso atto che la Xylella è un’infestazione insediata sul territorio europeo e che quindi dovranno essere cambiate le politiche di approccio alla lotta all’infestazione, ad esempio con la riduzione del raggio di abbattimento dalle piante infette e con una maggiore collaborazione tra gli Stati coinvolti. Siamo quindi fiduciosi che l’Unione Europea terrà presenti gli sforzi che la Puglia sta sostenendo in perfetta solitudine per lottare contro la Xylella e per risarcire chi è stato colpito”.

Nardone Gianluca

Dal suo canto, lo stesso direttore del dipartimento Agricoltura Gianluca Nardone ha aggiunto: “Dal gennaio 2016 la Regione Puglia ha condotto 3 monitoraggi sulla fascia di 30 chilometri che rappresenta la "trincea" a difesa dell'avanzata del batterio. Il quarto è appena iniziato.  

Questi i numeri dei 3 monitoraggi

- oltre 490.000 celle ispezionate; 520.000 analisi di laboratorio; 

- 5.731 piante trovate infette di cui 5.130 abbattute. Ne restano da abbattere, quindi, circa 600 che, secondo il piano di intervento, saranno tagliate entro i prossimi 30 giorni.

Ogni monitoraggio prevede la suddivisione del territorio in quadrati con lato di 100 metri nelle quali procedere ad ispezione visiva e raccolta delle piante da inviare ai laboratori.

xylella eradicazioni

È opportuno ricordare che la stagione commissariale si chiudeva con l'avvio della procedura di infrazione con cui la commissione UE denunciava l'Italia per non aver condotto adeguato monitoraggio oltre che per tardivi abbattimenti.

Nella procedura d'infrazione avviata il 10/12/2015 la Commissione Europea imputa all'Italia/commissario la "mancata predisposizione di un programma sistematico di monitoraggio" evidenziando che solo l'1% dei quadrati/celle era stato monitorato.

Il cambio di passo avviene proprio grazie alla Regione Puglia a partire dal gennaio 2016, che ha realizzato e ripetuto 3 volte un monitoraggio colossale del tutto rispettoso delle regole europee”.

Marmo FI

Immediato l'attacco dalle opposizioni in Puglia, a partire dal presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Nino Marmo, che in altra nota dichiara: “Per noi, Emiliano si sarebbe dovuto dimettere già due anni fa. Oggi, dopo la condanna Ue all’Italia per non aver applicato le misure obbligatorie di contrasto alla Xylella, non possiamo che chiedere agli elettori di esprimere un giudizio sul suo operato, visto che le elezioni sono ormai ad un soffio".

"Quello che è accaduto è un lungometraggio fatto di inadempienze, di ritardi, di un’inconcepibile inchiesta della magistratura e, nel frattempo, sia Emiliano sia il Movimento 5Stelle (con alcuni dei suoi parlamentari che hanno dato spettacoli al limite del ridicolo) hanno preferito accarezzare teorie fantasiose in netto contrasto con quanto proferito dal mondo scientifico. Hanno inseguito gli ambientalisti come anche chi parlava di “complotto internazionale”, per affossare l’olivicoltura nostrana o, peggio, per consentire di edificare sui nostri terreni. Nel mentre si dava fiato al nulla cosmico, la Xylella ha smantellato il nostro paesaggio. C’è da chiedersi, ora, cosa farà il governo nazionale, visto che è guidato da entrambi i partiti maggiormente responsabili di questo dramma senza precedenti”.

Zullo Congedo

Mentre in una dichiarazione congiunta dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia e Direzione Italia (Erio Congedo, Ignazio Zullo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola), si afferma: “La domanda ora è solo una: chi paga? Chi paga per questo ulteriore danno che l’Agricoltura pugliese subisce per precise colpe di un presidente, Michele Emiliano, che ad inizio del suo mandato ha cavalcato e dato il fianco ai negazionisti, fra i quali molti esponenti pugliesi del Movimento 5 stelle, che hanno impedito che si eradicassero immediatamente gli ulivi infetti da Xylella". 

xylella abbattuti quattro

"Per quel ritardo e per non aver dato seguito al Piano Silletti - continuano i consiglieri di centrodestra - oggi è arrivata una condanna: è quella della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che ha accolto il ricorso della Commissione UE e ha condannato l’Italia per i ritardi e mancanze nelle ispezioni e nell'abbattimento delle piante infette. E’ solo l’inizio, con questa sentenza si innesca un procedimento che vedrà il nostro Paese essere decurtato di risorse europee (PAC e PSR) trattenute come ‘risarcimento’ del danno prodotto. Per gli agricoltori pugliesi si profila un futuro sempre più nefasto: oltre al danno la beffa".

"Danni incalcolabili perché il deturpamento di un paesaggio, della sua economia, del suo sviluppo non è quantificabile, a cui oggi si aggiungono quelli che ci condanna a pagare l’Europa. Emiliano è colpevole e sono i pugliesi ad essere offesi dalla sua sciagurata gestione del settore. L’assenza di un assessore e le dimissioni del commissario Arif - concludono da FdI e Dit - sono le prove del suo fallimento. Tolga il disturbo. Lo faccia presto, per il bene della Puglia”.

Luca Lazzàro   presidente Confagricoltura Taranto4

Presa di posizione anche da parte di Confagricoltura: “L’Italia è venuta meno all’obbligo ad essa incombente di attuare misure per impedire la diffusione del batterio Xylella Fastidiosa, che può provocare la morte di numerose piante, in particolare degli olivi”. Oggi la Corte di Giustizia dell’Unione europea ha reso note le motivazioni della sentenza con la quale accoglie in parte il ricorso presentato dalla Commissione europea contro la Repubblica italiana per le inadempienze in materia di contenimento del contagio da Xylella".

Confagricoltura

“La sentenza della Corte di Giustizia conferma quanto da noi sostenuto e purtroppo evidenziato nel corso di questi ultimi anni - dice Pantaleo Greco, presidente della Federazione nazionale Olivicola di Confagricoltura, delegato per il dossier Xylella - il comportamento ondivago delle istituzioni italiane ci ha portato in questa situazione. Al danno si aggiungerà la beffa. I provvedimenti legislativi che abbiamo ottenuto sono arrivati con indescrivibile ritardo e ne pagheremo le conseguenze per i prossimi anni. Ora qualsiasi aiuto che speravamo di avere dall’Unione europea verrà meno”.

Xylella nanotecn1

“La questione Xylella è diventata ormai per l’Italia intera un problema che mina la credibilità, anche istituzionale del nostro Paese, oltre ad essere una vera sciagura per l’economia agricola della Puglia - dice Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Puglia - la politica, sia locale che nazionale ha preso troppo alla leggera la questione. E queste sono le conseguenze. Dal precedente governo - aggiunge Lazzaro - avevamo avuto rassicurazioni, promesse e in parte anche fondi. Ma una buona parte degli interventi necessari per risanare il Salento e permettere all’Italia di non perdere la faccia su questa storia sono ancora lontani. Chiediamo al nuovo Governo e al neo ministro Teresa Bellanova di ottimizzare quanto fin qui fatto e procedere in una direzione finalmente chiara”.

caroppo

A margine della Sentenza di condanna dell'Italia resa dalla Corte di Giustizia nella causa C-443/18 Commissione/Italia (batterio Xylella fastidiosa), c'è poi la denuncia dell’europarlamentare pugliese, Andrea Caroppo (Lega): “La Corte di Giustizia UE ha condannato oggi l’Italia per non aver attuato misure atte a impedire la diffusione della Xylella. La responsabilità principale è, com’è noto, della Regione Puglia e di Emiliano. Ma ciò che più preoccupa è che la sua incapacità sta pregiudicando anche il futuro dell’agricoltura e del paesaggio pugliese". 

"Su ricorso della Commissione, la Corte ha accertato - dichiara Caroppo - che in questi ultimi tre anni in Puglia non si è provveduto all’abbattimento immediato delle piante infette situate nella fascia esterna alla zona cuscinetto né al monitoraggio del territorio. Nulla di quanto i pugliesi non sappiano già: del resto sono solo di pochi giorni fa le dimissioni del commissario dell’ente regionale preposto, l’Arif, che ha sbattuto la porta denunciando con forza l’immobilismo della Regione e l’invadenza del Presidente Emiliano".

Xylella Procura

"Ciò che, però, desta oggi ancor più preoccupazione - incalza - è che la Regione ed Emiliano, dopo aver permesso la desertificazione del territorio salentino e lo stravolgimento della sua economia plurisecolare, non stanno giocando alcun ruolo nemmeno nella programmazione di un percorso (agronomico-colturale e culturale, fitoiatrico ed ecosostenibile) che ridia un volto al Salento e rimetta in moto la sua economia: senza un ruolo attivo ed efficace della Regione Puglia - conclude Caroppo - qualunque iniziativa, a qualunque livello, resta vana

M5S Puglia

I consiglieri del Movimento 5 Stelle commentano: “La condanna dell’Unione Europea all’Italia per non aver attuato le misure per il contrasto alla diffusione della Xylella, è l’ennesimo fallimento di cui Emiliano e tutto il centrosinistra dovranno rispondere agli agricoltori. Lo scaricabarile sulla Giunta precedente non lo assolve in alcun modo da una gestione della situazione all’insegna dell’improvvisazione, con l’approvazione di una legge per il contrasto alla batteriosi del tutto inefficace, il cui perno sarebbe stato l’ARXIA, ennesimo poltronificio per fortuna mai creato grazie all’opposizione".

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"Ora la situazione è ancora più confusa con il caos nell’Arif - sottolineano dal M5S - dovuto alle dimissioni del commissario Milillo, che di fatto sta rallentando il piano anti Xylella. Il tutto nel silenzio del Presidente/assessore all’Agricoltura (auspichiamo ad interim per il bene dei nostri agricoltori) che non ha ancora detto una parola sull’Agenzia, limitandosi a ridistribuire ai subcommissari le deleghe del Commissario”. 

xylella ulivi gruppo

“L’ex ministro Lezzi - continuano i pentastellati - sin dall’inizio del suo mandato aveva avviato una interlocuzione seria con gli agricoltori, a lungo abbandonati dai governi precedenti, e le associazioni di categoria per la lotta alla Xylella e stanziato risorse importanti. Un percorso che siamo certi proseguirà anche con il nuovo Governo. La Regione però deve fare la sua parte e rendere l’Arif davvero operativa a differenza di quanto accaduto finora, come testimoniato anche dal da Oronzo Milillo nella sua lettera di dimissioni".

"Serve una seria programmazione per far sì che l’Agenzia prosegua con monitoraggi e abbattimenti e per un piano per la rigenerazione del paesaggio che non si basi solo sull’aspetto economico. Tra Xylella, PSR fermo, impianti irrigui inefficienti e mancate richieste della Regione dello stato di calamità per le gelate dello scorso maggio, i nostri agricoltori sono ormai allo stremo. Serve è un programma serio per il rilancio del settore, non le sceneggiate sui trattori”

(gelormini@affaritaliani.it)

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Pubblicato sul tema: Corte giustizia UE e Xylella, C-Entra il futuro: “Chi ci chiederà scusa?"

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