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Rapporto Censis-Eudaimon: i lavoratori chiedono il rispetto della privacy

Presentati a Milano i risultati dell’ultimo studio frutto della collaborazione tra Eudaimon, società leader nel welfare aziendale, e Fondazione Censis, dedicato all’analisi del rapporto tra welfare aziendale e comunicazione.

Il secondo Rapporto Censis- Eudaimon si concentra sul grado di conoscenza del welfare tra i lavoratori e sugli effetti di una buona comunicazione per un welfare aziendale più efficace e un maggior engagement dei lavoratori.

Dallo studio è emerso che è forte la paura nei lavoratori di un’intrusione non autorizzata nella propria sfera personale e per questo c'è una forte richiesta di garanzie. Allo stesso tempo, il 72% dei lavoratori non conosce ‒ o conosce appena ‒ il welfare aziendale e il 48,5% ha bisogno di un aiuto per scovare le informazioni adeguate quando vuole accedere ai servizi, per capire a chi rivolgersi per problemi di sanità, previdenza e assistenza.

La soluzione proposta da Censis e Eudaimon potrebbe essere l’avvio nelle aziende di una comunicazione personalizzata sul modello delle piattaforme web che utilizzano i dati personali per proporre servizi di personalizzati in base ai bisogni specifici. Lo stesso potrebbe accadare per i servizi di welfare, come spiega ad Affaritaliani.it Francesco Maietta, Responsabile Area Politche Sociali del Censis: "Visto il basso tasso di consocenza del welfare aziendale da parte dei lavoratori, dal nostro studio emerge l'esigenza di una comunicazione personalizzata dei servizi in base alle esigenze. I lavoratori concordano se è garantito loro il rispetto della privacy. In questo modo il valore del welfare aziendale può essere ulteriolmente innalzato". 

Sul valore del welfare aziendale e sulla necessità che del sostegno del Governo alle imprese in quest'ambito interviene Alberto Perfumo, Amministratore Delegato di Eudaimon che ad Affaritaliani.it dice: "Non ci sono state ancora prese di posizione da parte di questo Governo sul welfare aziendale. Le ultime dichiarazioni fanno ben sperare visto che è stato detto che il welfare aziendale è un'iniziativa di grande potenziale e che per questo non sarà ridiscussa. Quello che mi aspetto è che superate le priorità che il Governo si è dato, ci sia un potenziamento della normativa sul welfare aziendale, visto che fa bene alle imprese e ai lavoratori, ma anche a tutti i cittadini italiani, perché c'è un gran bisogno di integrare il welfare pubblico in modo diverso". 

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