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Rigopiano, 500000 euro per la difesa, giusta spesa per le Amministrazioni?

La vicenda processuale relativa ai 29 morti in seguito alla valanga che il 18 Febbraio 2017 ha travolto e distrutto l’Hotel Rigopiano si è sinora snodata in due tronconi, il 31 Ottobre riuniti dal GIP del Tribunale di Pescara.

Il primo è quello del processo principale con 24 persone imputate, tra le quali il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, l’ex Presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, l’ex Prefetto di Pescara, Francesco Provolo, e molti altri funzionari dei tre enti e della Regione Abruzzo.

 

Il secondo è relativo ad una accusa di depistaggio delle indagini a carico ancora dell’ex Prefetto di Pescara, Francesco Provolo, e di altri funzionari della locale Prefettura.

Rigopiano, altro caso di mala amministrazione?

La tragedia ha unito le famiglie, presenti ad ogni udienza tramite il comitato delle vittime di cui è portavoce Gianluca Tanda, che ha perso nella tragedia il fratello, Marco Tanda, pilota della Ryanair.

 

Poi vi sono gli avvocati, tanti, che stanno affrontando questo processo pro bono, con uno spirito di solidarietà sociale che il team che rappresenta alcune famiglie delle vittime, capitanato dall’avv. Romolo Reboa e composto dagli avv.ti Gabriele Germano, Massimo Reboa, Silvia Rodaro, Maurizio Sangermano e Roberta Verginelli  rimprovera mancherebbe alla pubblica amministrazione.

 

In effetti nella vicenda sia lo Stato che gli enti coinvolti sono apparsi assenti, salvo nell’iniziativa promossa dall’ex Ministro degli Interni, Matteo Salvini, con il decreto legge 135 del 2018 degli aiuti alle famiglie, dopo dieci mesi rimasto però inattuato.

 

Solo in seguito ad una lettera degli avv.ti Romolo e Massimo Reboa ed ad una serie di dichiarazioni alla stampa di protesta da parte del medesimo studio legale, il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha detto che il proprio Ministero avrebbe assunto, d’intesa con il presidente del Consiglio la decisione di costituirsi parte civile nel processo per depistaggio.

 

Rigopiano, altro caso di mala amministrazione?

Intervistato da Affaritaliani l’avv. Romolo Reboa, pur esprimendo la propria soddisfazione per la decisione, apre due nuovi fronti: quello della mancata costituzione di parte civile del Ministero degli Interni, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Regione Abruzzo e della Provincia di Pescara contro i loro funzionari accusati nel processo principale e quello dei costi per la difesa degli enti coinvolti, che nel frattempo le famiglie delle vittime hanno iniziato a chiamare in giudizio anche in sede civile.

 

Gli stessi enti hanno dato il loro rifiuto ad alcun risarcimento, espresso per quanto riguarda il Dipartimento di Protezione Civile a firma del suo capo, Angelo Borrelli.

 

 

Infatti, in seguito alla notifica dei primi due atti di citazione in sede civile avanti il Tribunale dell’Aquila, la Provincia di Pescara, invece di porsi il problema se fosse il caso di risarcire le vittime del proprio inadempimento all’obbligo di assicurare la viabilità, ha assunto due ordinanze firmate dal nuovo Presidente, Antonio Zaffiri, con le quali ha deciso di affidare la propria difesa non già all’avvocatura provinciale, ma ad un esponente del libero foro, il prof. Stefano Recchioni.

 

Tale decisione ha provocato uno stanziamento di un acconto di € 12.000,00 a causa (per un totale di € 24.000,00 per le prime due cause) che ha portato l’avv. Romolo Reboa a dire che ‘Nella drammatica assurdità del rapporto famiglie / Pubblica Amministrazione emerge che, mentre l’attuazione della legge a sostegno delle famiglie delle vittime di Rigopiano, che doveva attribuire loro un sostegno immediato ed i fondi per difendere i loro diritti in sede giudiziaria è ferma da dieci mesi, dall’altro, il Presidente della Provincia di Pescara, Antonio Zaffiri, ha deciso di affidare non all’avvocatura provinciale, ma al libero foro, la difesa nei confronti di quelle vittime che hanno già notificato l’azione civile con un acconto di € 12.000,00 per le spese di difesa ciascuna delle due citazioni sinora ricevute (un totale ad oggi di € 24.000,00).Il che significa che, per 29 citazioni, la Provincia di Pescara sta per erogare ad un avvocato esterno, l’avv. Prof. Stefano Recchioni, un acconto di minimo € 348,000,00 (ma saranno molte di più di 29). Se tale scelta sarà fatta anche dal Presidente della Regione Abruzzo e, magari, anche da altre amministrazioni convenute, significa che la difesa contro le vittime delle famiglie avrà costi simili a quelli previsti da una legge a loro sostegno mai attuata’.

 

In sintesi, le famiglie delle vittime lamentano che, invece di spendere denaro per sostenerle e risarcirle, la tragedia si trasformerà in un affare d’oro per i professionisti che saranno chiamati a difendere le pubbliche amministrazioni.

 

‘Difficile dar loro torto-sostiene Romolo Reboa- in Abruzzo il precedente c’è, sono le intercettazioni di chi, con i morti ancora da ricercare sotto le macerie, si fregava le mani per il business della ricostruzione che stava per favorire le proprie aziende edili’.

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