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Roma
Aborto, ProVita affigge il maxi-manifesto di un feto su via Gregorio VII

ProVita lancia una campagna choc contro l'aborto e affigge un manifesto di 7 metri per 11 in via Gregorio VII a Roma: “Tu eri così a 11 settimane e ora sei qui perché tua mamma non ti ha abortito”.

 

Si tratta del più grande manifesto contro l'interruzione volontaria della gravidanza in Italia: un messaggio choc contro la legge 194 del 1978, che rimarrà visibile fino al 15 aprile.

“Tutti i tuoi organi erano presenti. Il tuo cuore batteva già dalla terza settimana dopo il concepimento. Già ti succhiavi il pollice”. Il messaggio è quello tradizionale degli anti-abortisti: il feto è già un essere umano. E lo ribadisce il post sulla pagina Facebook della onlus ProVita: “Una campagna anti aborto e per la protezione del diritto alla vita che si intensifica con l’avvicinarsi della ricorrenza del prossimo 22 maggio. In quella data, infatti, quarant’anni fa venne legalizzato l’aborto. Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza, fu chiamata la legge 194 del 1978, che ben poco si è preoccupata di tutelare la maternità, consentendo invece di sopprimere bambini non ancora nati”, si legge su Facebook.

“Dal 1978, sono stati più di 6 milioni quelli uccisi dall’aborto, senza contare le vite che si sopprimono in solitudine, tra le pareti domestiche, con le pillole abortive fra le quali la Ru 486, il 'pesticida umano', che ha già causato quasi 30 morti anche tra le donne che l'hanno assunta”, continua ProVita.La onlus assicura di aver iniziato una vera e propria lotta contro gli abortisti e preannuncia nuovi interventi a Roma, nei prossimi giorni. Sul tema si è espresso anche Toni Brandi, presidente di ProVita: “Ma è concepibile che in un’Italia, dove solo il 38% dei malati di tumore può accedere alle cure palliative e dove circa 200mila anziani o disabili sono rispediti a casa ogni anno dagli ospedali pubblici, per mancanza di fondi per la sanità, lo Stato spenda centinaia di milioni di euro di fondi pubblici per finanziare scelte individuali che causano l’eliminazione di esseri umani, e che non sono condivise da una grande fetta della popolazione?”.

Una campagna che sicuramente susciterà scalpore e già sulla pagina Facebook di ProVita c'è chi si chiede se il manifesto verrà eliminato dal muro prima del tempo per ragioni politiche.

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