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Roma
Acqua e rifiuti: la giunta Raggi M5S bombardata dal Pd. Tutte le "balle"

Acqua, rifiuti, e auto comunicazione demagogica. La Giunta Raggi M5S al suo secondo mese di mandato rischia di essere travolta dalle emergenze e dalle promesse. Note dolenti che preparano un agosto bollente per chi resta in città e un settembre nero se gli strateghi non riusciranno ad invertire la rotta.

Partiamo dall'acqua. Meglio, dall'annuncio social del sindaco Virginia Raggi di aver "bloccato gli aumenti in bolletta". Una balla colossale che è riuscita a sopravvivere dal mattino di giovedì sino alle 19,30 dello stesso giorno, quando il sindaco di Fiumicino Esterino Montino, vecchia volpe politica targata Pd e costretto a ritirarsi nel Comune costiero, tira fuori gli artigli e spiega il bluff Raggi. Scrive Montino che da ex senatore, ex consigliere comunale, ex assessore, ex presidente della Giunta Regionale al posto del dimissionario Marrazzo, conosce leggi, regolamenti e procedure molto meglio degli improvvisati grillini o movimentisti: "Spett.le Sindaca Virginia Raggi, ho avuto occasione di leggere una sua dichiarazione relativa alla decisione di aumentare la bolletta dell’acqua pubblica in sede di conferenza dei sindaci di Acea Ato 2 a carico di tutti i cittadini di Roma e Provincia. Trovo nel suo post su Facebook delle gravi omissioni e delle affermazioni in netto contrasto con quanto votato a maggioranza dall’assemblea dei sindaci.  Vorrei ricordare, per correttezza, che su 130 sindaci ne erano presenti solo 41 e che tra questi, in 26, hanno votato con lei. Non ne faccio una questione di partito, perché tra i 26 ci sono stati anche sindaci del mio stesso schieramento politico. Al momento di decidere ci sono stati 4 astenuti e 11 hanno votato contro, tra questi anche chi rappresentava il Comune di Fiumicino. La maggioranza assoluta dei sindaci riuniti in assemblea, in primis lei che l’ha presieduta, ha aumentato la tariffa del 4,80% nel 2017, del 6,01% nel 2018, del 5,94% nel 2019, per un totale nel prossimo triennio che corrisponde al 16,75%. Un aumento assolutamente spropositato e inaccettabile, che probabilmente in termini assoluti è il più altro fra tutti quelli erogati dalle aziende di pubblico servizio. È vero che in termini normativi ci può essere una verifica dopo il secondo biennio, ma non è mai successo che le tariffe diminuissero, anzi, sono sempre state ritoccate verso l’alto.  Vorrei anche ricordare che l’assemblea Acea Ato 2 del febbraio scorso, andata deserta perché Roma non si è presentata, ha comunque votato un ordine del giorno per evitare che le famiglie indigenti, classificate tali dai servizi sociali dei singoli Comuni, venissero esentate dal pagamento in bolletta e che il costo relativo venisse caricato sulla gestione complessiva del servizio. Nella riunione quest’ordine del giorno è stato respinto e rinviato a data da destinarsi. Le decisioni in positivo, come l’esenzione totale per gli indigenti, le tariffe agevolate, l’estensione delle reti nelle zone sprovviste di acquedotti (agricole ex ente Maremma che hanno ancora presenza di acqua all’arsenico), l’attivazione concreta e non sulla carta degli investimenti da realizzare, sono tutte rinviate continuamente e c’è sempre una giustificazione per non assumerle. Caso contrario per l’aumento delle tariffe, attraverso meccanismi che sono a dir poco sconcertanti e che si verificano puntualmente.... Dispiace prendere atto che anche un’innovatrice come Lei ieri abbia perso una grande occasione".

E poi c'è il ricorso al Tar contro la delibera regionale che riconosce un ristoro economico per l'acqua che Roma da sempre capta dal sottosuolo della Provincia di Rieti. A ricordare la verità ci ha pensato il presidente della Provincia,Giuseppe Rinaldi: "Il ricorso al Tar con cui l'Ato 2 Lazio centrale Roma chiede l'annullamento della delibera regionale con la quale viene sancito il diritto del territorio reatino di avere un ristoro economico per l'utilizzo delle sorgenti Le Capore-Peschiera sicuramente non ci sorprende ma ci lascia molto perplessi e delusi. Una perplessità che deriva dal fatto che a firmare il ricorso è il sindaco di Roma, Virginia Raggi, un esponente di un movimento politico che ha sempre gridato ai quattro venti di essere l'unico paladino e difensore dell'acqua pubblica, salvo poi, quando c'è la possibilità di agire in concreto, come in questa occasione, fare l'opposto".

CAPITOLO RIFIUTI. Se l'assessore Paola Muraro si è dimenticata di essere stata per 12 ani consulente dell'Ama, a rinfrescare la memoria ci ha pensato Zingaretti, anche se con la solita abitudine di gettare il sasso nello stagno e nascondere la mano. In piena bufera per l'impianto di trattamento di Rocca Cencia e con la Muraro che quasi voleva costringere l'Ama ad utilizzare gli impianti di Cerroni, i "cannoncini" della Regione hanno dato fuoco alle polveri. Prima la Regione ha ritirato l'autorizzazione ambientale per Rocca Cencia-Ama, poi di fronte all'ennesima inchiesta su Cerroni con la sequela di accuse della Procura che lo trasformano di fatto nel Totò Riina della monnezza, ha ricordato che il tritovagliatore del nemico numero 1 del piemme Alberto Galanti è sì nel censimento regionale ma non è autorizzato e per l'uso non è stata stabilita una tariffa. Tradotto: se Raggi-Muraro vogliono usarlo, è bene che sappiano che è un uso illegittimo, illegale e perseguibile. Così spunta l'ipotesi di requisirlo, cioè di toglierlo dalla disponibilità di un privato, ignorando però che un atto del genere aprirebbe l'emergenza e la possiblità di un commissariamento dei rifiuti da parte del Governo. Insomma, non ne azzeccano una mentre la monnezza è lontana dallo sparire dalla strade di Roma.


RIFIUTI/2 - Il ruolo di Acea, Caltagirone e dei francesi di Suez.
Di fronte alle minacce del Movimento di "okkupare" Acea, l'ingegner Caltagirone reagisce con la "mossa del cavallo". Ufficialmente cede una quota importante del suo pacchetto di azioni ai cugini d'oltralpe e inganna tutti facendo pensare ad una normale vendita, in realtà  si prende un po' di azioni Suez che, oltre a fornire energia e acqua sono anche leader del trattamento dei rifiuti e dell'estrazione di energia dai rifiuti. Con questa decisione, l'ingegnere cavaliere diventa socio di minoranza privato e manda a trattare direttamente i francesi con la furia grillina. Saranno loro i nuovi interlocutori del Comune e coi francesi non si scherza, perché ci mettono poco a rastrellare azioni e a costringere il Comune all'angolo grazie alla leva dei rendimenti che ogni anno Acea manda al Campidoglio. Se non fosse per la società di piazzale Ostiense, il Comune non avrebbe liquidità. Ma questo la giunta Raggi ancora non lo ha capito o fa finta di niente per accontentare la furia grillina. E i francesi con acea si candidano a gestire i rifuiti di Roma e a sostituire il monopolio di Cerroni con un nuovo monopolio pubblic-privato.

CAPITOLO AUTOCOMUNICAZIONE. Mentre il cronista scrive, dalla pagina social del sindaco Raggi arriva l'ennesima clip modello "Ballando con le stelle". Stavolta si tratta dell'auto presentazione, auto celebrazione dell'assessore all'Urbanistica, Paolo Berdini. Ovvio che tutti i commenti e i post hanno preso il posto dei consueti comunicati del Campidoglio, il cui ufficio stampa si è fermato negli studi di comunicazione all'Istituto Luce. Le parole d'ordine sono solo due: "Il vento e cambiato e stiamo lavorando".

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