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Roma
Addio a Saporetti: da Ostia a Sabaudia per creare la spiaggia dei vip

di Patrizio J. Macci

Il re delle dune di Sabaudia ha sfilato sulla promenade del Circeo per il suo ultimo viaggio a 98 anni. Giulio Saporetti era arrivato da Ostia sul Litorale Pontino mentre la colonna sonora degli italiani era Volare di Domenico Modugno, nel 1958, e la Fiat 500 di Dante Giacosa sgranchiva i suoi cilindri impazzando sulle strade.

Qualcuno dei nativi aveva ancora negli occhi il Giuseppe Volpi di Misurata che passeggiava sulla spiaggia chiacchierando con Mussolini mentre il Conte Orsolini Cencelli gli illustrava la Bonifica. Il duce arrivava da Roma in motocicletta e occhialoni di nascosto dai suoi marescialli sfrecciando al tramonto.

Era partito dal mare di Ostia Giulio Saporetti perché qualcuno gli aveva insufflato l’idea che in quella terra ancora vergine ci fosse spazio per impiantare un’attività commerciale e lui aveva deciso di aprire uno stabilimento balneare su quella fettuccia bianca, polverosa e rotta dal sole, sotto la montagna della Maga Circe.

In quell'angolo di California a un’ora da Roma inventò lo stabilimento che per sei decenni ha attirato il bel mondo della Capitale. Moravia e Pasolini comprarono una villa sulla direttrice sabbiosa. La Magnani passava le estati dall'altra parte del promontorio. Tutti si davano appuntamento da Saporetti. Politici, Vip, "cinematografari", produttori, dive e anche gli intellettuali di sinistra che poi hanno ripiegato su Capalbio.

Si poteva incontrare Alberto Lupo in spider che ci veniva dal Circeo, Enzo Bettiza, il regista Bertolucci. Negli anni '80 Claudio Martelli, i Carraro e Giovanni Minoli. Roberto D' Agostino che affilava le frecce del suo Dagospia riflettendo ai tavoli del ristorante. Qui masticando il suo sigaro dopo un pranzo a base di pesce Mario Cecchi Gori decise di produrre il Sorpasso con Vittorio Gassman arrovellandosi sul finale che ancora non era stato deciso.

Con il tempo era diventato il ristorante dei vip del secondo millennio del cinema e del calcio: Francesco Totti, Luca Barbarossa, Giovanni Malagò che ha casa sulle dune accanto a quella di Roberto D' Agostino e Anna Federici, Monica Bellucci, Carlo Verdone, Claudia Gerini, Enrico Lucherini, passando per Rita Rusic e Valeria Marini, che in epoche diverse hanno ammazzato le estati nel villone di Vittorio Cecchi Gori. Chi ha buona memoria rammenta quel signore gigantesco nascosto dietro un paio di occhialoni scuri e un copricapo di foggia africana: ammirava il mare al tramonto cogitabondo, lo avrebbe riconosciuto anni dopo confrontando le fotografie con quelle degli Anni novanta ad Hammamet nel suo “esilio”.

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