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Roma
Aeroporti, l'Anticorruzione boccia Adr. "Conflitto di interessi per concessioni"

L'autorità anticorruzione in audizione alla Camera dei Deputati riconosce che nel caso dei sedimi aeroportuali i servizi, come quello di ristorazione, vanno riconosciti come attività di pubblico servizio e pertanto devono essere soggetti a procedure di gara pubblica e non più al regime privatistico come sostenuto nel caso specifico da Adr. Una sentenza che rischia di aprire una vera e propria tempesta per gli operatori del settore. Non solo, per la società che gestisce gli aeroporti di Roma dal presidente dell'anticorruzione Raffaele Cantone arriva un sonoro altolà: "E' emerso che delle tre sub-concessioni più rilevanti, una è stata attribuita ad un gruppo che fa capo sostanzialmente ad una società che fa capo ad Adr, con una situazione di probabile conflitto di interessi, seppure solo potenziale, che in eventuale gara pubblica si sarebbe dovuta evidenziare" afferma Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, nel corso dell'audizione della Commissione Trasporti di Montecitorio sulle concessioni e subconcessioni aeroportuali.

Era stato lo stesso presidente Cantone a spiegare le ragioni di questa indagine, sottolineando che l'ufficio Vigilanza Servizi e Forniture, a seguito di un esposto e di interrogazioni parlamentari, ha avviato una procedura per verificare la situazione riguardante la concessione da parte di Adr.
"Con riferimento alle modalità con cui sono state effettivamente affidate le sub-concessioni" per la parte non aviation dell'Aeroporto di Roma, dunque quella relativa agli esercizi commerciali all'interno della struttura, "sono emerse alcune criticità perché nella verifica non è stato possibile comprendere come siano state affidate e sono emersi elementi di criticità sotto il profilo di alcuni affidamenti, ed in particolare quelli economicamente più significativi, come ad esempio la ristorazione".

"Il punto che ha focalizzato l'attività - ha argomentato - era comprendere come era stata data la concessione e sopratutto quali dovessero essere le norme applicabili nel caso delle sub-concessioni rilasciate dal concessionario, distinguendo fra l'attività non aviation ed aviaton, quest'ultima regolata dal codice della navigazione". Per quel che riguarda le concessioni per la parte non aviation, e dunque relativa alle concessioni commerciali all'interno dell'aeroporto, ha ribadito, "bisognava capire quali erano le norme applicate e quali quelle applicabili. Abbiamo verificato che Adr Spa, che ha una concessione prorogata fino al 2044, sostanzialmente ritiene di svolgere un'attività privata e dunque ritiene di gestire l'attività di rilascio delle sub concessioni con un logica tipicamente privatistica, pur sottoponendosi ad una serie di auto-limitazioni applicando in parte il codice dei contratti".
"Al termine di una lunga disamina la posizione assunta dall'Autorità - ha chiarito - va nel senso che questa attività non può essere che considerata come di pubblico servizio e quindi Adr, nel momento in cui attribuisce delle sub concessioni, deve applicare il codice dei contratti pubblici, ovvero mettere in gara queste sub concessioni secondo regole stabilite".

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