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Roma
Agcom, “è boom di fake news”. Google e facebook signori dell'informazione

di Valentina Renzopaoli


L'informazione si ingurgita sempre di più attraverso il web, la tv resiste nell'era digitale, i quotidiani arretrano nella dieta mediatica degli italiani, abituati ad informarsi sempre più spesso in modo “cross mediale”, soprattutto quando si parla di millennials e generazione Z.

La fotografia sul consumo dell'informazione del nostro Paese l'ha scattata l'Agcom, sulla base di un'indagine condotta da Gfk Italia su un campione di oltre 14mila persone.
Il dato positivo più evidente è che ad informarsi è il 95% della popolazione, solo una nicchia del 5% preferisce rimanere all'oscuro di ciò che gli accade intorno. La tv è anzora oggi la preferita dagli italiani, ma la forza informativa di internet è in ascesa e balza al secondo posto per frequenza di accesso quando la finalità è informativa e oltre un quarto della popolazione lo reputa il mezzo più importante per informarsi.

Tuttavia, l'attendibilità percepita rimane mediamente inferiore rispetto a quella delle fonti tradizionali. Fake news e disinformazione sono i bachi neri del sistema: il moltiplicarsi delle notizie, la viralità di diffusione, l'eterogeneità delle fonti ha fatto esplodere il fenomeno delle fake news diventato un vero e proprio fenomeno patologico dell'informazione del terzo millennio.
Eppure, a preoccupare di più gli esperti, è un'altra malattia viscerale: il 54,4% degli italiani, infatti, si informa attraverso strumenti governati da algoritmi: social e motori di ricerca sono diventati i veri padroni dell'informazione.

Secondo il rapporto, infatti, il 19,4% della popolazione indica una fonte algoritmica come la più importante all'interno della propria dieta informativa. In particolare, spicca la rilevanza accordata a motori di ricerca e social network che rappresentano rispettivamente la terza e la quarta fonte reputata come la più rilevante per informarsi.
Poiché le piattaforme costituiscono spesso veri e propri gatekeeper per l'accesso all'informazione, il loro ruolo è sempre più quello di intermediari il cui flusso è regolamentato da algoritmi che non sempre premiano la qualità e l'indipendenza della notizia.

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