Al San Camillo per un problema di udito: una notte di attesa e diagnosi errata
Il post del giorno. Donna porta la madre al pronto soccorso per un problema di udito: medici aggressivi e diagnosi sbagliate: un incubo
Ospedale San Camillo di Roma, una donna porta la madre al pronto soccorso per un forte fastidio ad un orecchio, vertigini e vomito. Dopo sette ore di attesa la signora viene visitata, poi una Tac e la richiesta di trattenerla per la notte. La mattina nuova Tac e la diagnosi finale: non è un problema di udito ma cervicale. Ma era tutto sbagliato.
A raccontare la storia da incubo è una donna, la figlia della donna vittima della errata diagnosi, sul proprio profilo Facebook.
IL POST
Allora. Sabato scorso mia madre lamenta un forte fastidio ad un orecchio, vertigini e vomito continuo. Il nostro otorino è fuori Roma. Non riesce a stare in piedi. La carichiamo in macchina e la portiamo al pronto soccorso del San Camillo. Le assegnano il codice verde per acufene e problema vestibolare. Dopo sette ore la visitano, cioè le fanno qualche domanda, e poi ordinano una Tac. Chiedo se arriverà anche l’otorino e il camice bianco donna presente mi si rivolta contro: “Lei è medico? Perché se è medico faccia lei. Se non si fida se la porti via sua madre, non l'abbiamo mica chiamata noi”. Non contenta aggiunge: “Sua madre potrebbe avere un ictus”. Io replico che, dopo sette ore e classificata in triage codice verde, se fosse insorto un ictus li avrei denunciati tutti per negligenza e incompetenza. Finisce lì. Poi si scusa. La trattengono per la notte, la mattina ripetono la Tac. Lei continua a dire che non ci sente da un orecchio. Alla fine l’otorino sentenzia che per lui è tutto ok e la causa potrebbe essere la cervicale. Quindi suggeriscono di avviare un PAC al reparto neurologia. Oggi l’ha controllata il nostro otorino: ipoacusia improvvisa. “Ma al pronto soccorso non hanno fatto le prove audiometriche?”. Eh,no. Ora dobbiamo correre ai ripari con ossigenoterapia iperbarica. Il prima possibile per non perdere parte dell’udito. Io non sarò medico, ma pure loro…MV. Forever and ever.
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