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Roma
Alberto Sordi, a settembre la mostra nella sua villa: già 18mila prenotazioni
(fonte Lapresse)

Nel giorno del centenario della nascita, Alberto Sordi viene celebrato in Campidoglio con l'annuncio che la mostra a lui dedicata partirà il 16 settembre e resterà aperta fino al 31 gennaio 2021: ad oggi sono già 18mila le prenotazioni arrivate per la visita.

 

Allestita dalla omonima Fondazione nella villa del grande attore romano con vista sulle Terme di Caracalla, l'esposizione era stata calendarizzata a marzo ma l'epidemia di Covid-19 ha costretto a rinviarla. Il percorso espositivo consentirà di fare un tuffo nella vita quotidiana di Sordi tramite il cinema privato presente nella villa, cimeli, vestiti e oggetti di scena e proiezioni di alcuni suoi film.

La festa in Campidoglio per il centenario di Sordi

Per celebrare l'attore oggi erano presenti in Campidoglio gli ex sindaci Walter Veltroni e Francesco Rutelli, che regalò a Sordi l'emozione di fare il sindaco per un giorno in occasione del suo 80esimo compleanno, e anche l'ex sottosegretario a Palazzo Chigi Gianni Letta. E poi Carlo Verdone e Christian De Sica, tra gli attori a lui più legati, Massimo Ghini ed Edoardo Pesce, che lo ha impersonato in un recente film tv.

"È stato un attore straordinario che ha saputo descrivere i romani in modo pungente, trovando sempre una vena umana in ogni tipo di personaggio. I suoi film continuano ad accompagnarci nella nostra vita quotidiana", ha detto il sindaco Virginia Raggi presentando l'esposizione. La Raggi ha spiegato che gli uffici comunali stanno lavorando alla richiesta di intitolare il piazzale antistante alla villa alla sorella di Alberto Sordi.

"Per me Alberto è stato più uno zio che un attore, veniva due volte a settimana a cena a casa. Non era un comico di battuta, bastava il suo sguardo che ti diceva 'ma che voi, chi sei?'. Gli devo tantissimo, mi ha aiutato molto nella mia carriera", ha raccontato De Sica.

"È stato un rivoluzionario, nei primi film che ha fatto aveva tempi di recitazione tutti suoi, quasi un futurista. Faceva parte della categoria delle maschere della commedia dell'arte italiana. Personalmente penso che tra la fine degli anni '50 e gli anni '60 abbia dato il meglio nei film che ha fatto", ha aggiunto Verdone.

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