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Roma
Alemanno legge Guccini. E l'ex sindaco riscopre anche Che Guevara: “Un mito”

di Massimiliano Martinelli

Gianni Alemanno sfida Guccini. L'Avvelenata, Dio è Morto e Che Guevara, l'ex sindaco di Roma legge i testi “sacri” della cultura anarchica e di sinistra, in un paradossale e divertente omaggio al cantautore e poeta romagnolo.

 

Uno sgabello, buon cibo e una lettura a metà tra arte e provocazione. Al Titta al 162 è andato in scena nella serata di lunedì 23 aprile il primo “Monday reading” del piccolo ristorante di San Giovanni, un evento speciale, sulla falsa riga di una serata futurista o dadaista, in cui il gusto per il surreale sposa quello per i prodotti dell'Agro Romano e del Lazio, conservati e trattati nel rispetto della natura. Ospite l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, segretario del Movimento Nazionale per la Sovranità, alla prese con tre brani tra i più iconici di Guccini; “L'avvelenata”, “Dio è morto” e “Che Guevara”.

Al fianco di Alemanno Giovanni D'Andrea, attore abruzzese che svolge con leggerezza e simpatia il ruolo di spalla e di supporto per tutto il tempo dello spettacolo. Un'iniziativa nata per sensibilizzare il pubblico alla lettura, qualunque essa sia, attraverso l'associazione tra personaggi noti e testi improbabili. Proprio come quella tra Gianni Alemanno e Francesco Guccini: “Non bisogna scandalizzarsi – assicura l'ex sindaco di Roma – i grandi artisti appartengono a tutti, non solo alla destra o solo alla sinistra”.

Si parte con un classico intramontabile come L'avvelenata, rispetto al quale Alemanno non si dimostra del tutto estraneo, anzi: “Ho rispetto per un grande poeta, che, di nascosto – ammette Alemanno – cantavamo anche noi. Quali canzoni? Ad esempio 'Dio è morto', ascoltato molte volte tra Nomadi e Guccini”. Ed ecco proprio il turno di “Dio è morto”. E se l'ex sindaco se la cava bene con lo studio e l'esegesi del tasto, meno brillante è l'esibizione canora. Un divertente fuori programma che comunque strappa qualche risata ed applauso ad un pubblico divertito.

La grande chiusura è Che Guevara, che Alemanno rivela essere stato a lungo un mito per tutti gli aspiranti rivoluzionari. L'ex sindaco di Roma racconta infatti come il “Che” fosse ricorrente anche ne circoli della destra, che, anche nel periodo degli scontri più duri con la sinistra, ne apprezzava il coraggio e la figura eroica. Un nodo in gola, un crampo allo stomaco forse, al momento di pronunciare: “Forza compagni allerta, bisogna andare avanti”. Ma anche questa performance termina tra gli applausi di incoraggiamento del pubblico. Tra crostini, olive ascolane e mezze maniche all'amatriciana, la serata vola e si chiude il “Monday reading” di Titta al 162.

Nel complesso un vero e proprio successo, che inaugura ed apre un ciclo di appuntamenti imperdibili con personaggi della politica e dello spettacolo capitolino. E se al vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio verrà chiesto di cimentarsi con le poesie di Ezra Pound, ecco che invece il leader di Energie per l'Italia, e candidato presidente alle ultime regionali, Stefano Parisi si confronterà con la lettura del Manuale delle Giovani Marmotte. Si alza così ufficialmente il sipario sul cabaret Voltaire romano; nasce il “Monday reading” del Titta al 162, un format originale e con pochissimi precedenti pronto a sconvolgere, in cucina come sul palco, il lunedì sera della Capitale.

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