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Roma
Atac, l'Antitrust “boccia” il concordato e inguaia il Comune M5S

Atac, il concordato preventivo presuppone che la società del Comune di Roma continui a svolgere il servizio del trasporto pubblico locale anche oltre il 3 dicembre 2019. Ma l'Antitrust interviene e mette in guardia il Campidoglio: un eventuale nuovo affidamento “in house” dovrà rispettare le normative europee, ovvero, dovrà essere messo a gara e non dovrà prevedere “aiuti di Stato”.

 

Con una nota l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato scrive che "in un Parere deliberato in data 31 ottobre 2017, ha invitato il Comune di Roma Capitale a valutare con estrema attenzione la sussistenza dei requisiti formali e sostanziali per un nuovo affidamento in-house del servizi di trasporto pubblico locale ad Atac (o per una proroga dell’attuale affidamento).
La continuità del servizio di trasporto pubblico locale “potrebbe avvenire in virtù di una proroga della attuale affidamento o tramite un nuovo affidamento in-house. Quanto alla proroga, la Agcm ritiene che, al momento, e nonostante la situazione di grave crisi economica e finanziaria in cui versa Atac, non sussistano le condizioni di emergenza o di pericolo imminente di interruzione di servizio che giustifichino questo tipo di intervento. In particolare, il lungo periodo che ancora ci separa dalla scadenza della attuale affidamento (pari a due anni) rappresenta un lasso di tempo sufficiente per il Comune di Roma Capitale per organizzare il servizio senza il ricorso a misure urgenti. Quanto, invece, alla possibilità di affidare nuovamente in-house il servizio ad Atac al termine della attuale contratto di servizio, la Agcm ha ricordato all'amministrazione a Cinque Stelle come sia un prerequisito ineliminabile, anche nella ambito di una procedura di concordato preventivo in continuita', l'ancoraggio ai criteri formali di matrice europea ed agli obblighi motivazionali previsti sia dalla disciplina settoriale sul trasporto pubblico locale sia dalle norme generali sui servizi pubblici locali".

Prosegue l'Antitrust:  "Di conseguenza il Comune, qualora intenda riaffidare in house il servizio di trasporto pubblico locale ad Atac, dovrebbe non solo effettuare una valutazione rigorosa della preferibilità di tale scelta rispetto al ricorso al mercato tramite una gara, ma svolgere anche un effettivo confronto tra lo scenario di affidamento in house ed una serie di benchmark di mercato appropriati volto a valutare la correttezza della scelta dal punto di vista dell'efficienza, dell'economicità e della qualità del servizio reso ai cittadini. Inoltre, proprio in considerazione della situazione di dissesto economico in cui versa Atac, particolare cautela dovrebbe essere utilizzata nel misurare il valore delle compensazioni da riconoscere alla società affidataria. Tali contributi dovrebbero essere calcolati sulla base dei costi di una azienda media gestita in modo efficiente, per evitare di corrispondere delle sovra-compensazioni degli oneri di servizio pubblico in violazione della normativa sugli aiuti di stato".

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