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Roma
Atac, i sindacati soffiano sull'illegalità: "Il Tar? Ci pensi la politica"
Il deposito Atac di Prenestina

L’Antitrust ha annunciato ricorso al Tar contro l’affidamento del trasporto pubblico ad Atac, fino al 2027 in ragione del fatto che il Comune di Roma non ha messo il servizio a gara, affidandolo in house alla controllata di Roma Capitale. Il Tribunale amministrativo ha dato ragione al garante sulla concorrenza.

E ora i sindacati soffiano sull'illegalità: "Rispettiamo il Tar ma su temi come la mobilità in una metropoli deve pensarci la politica", la sintesi.

La Cisl

A parlare è la Fit Cisl Trasporti.  “Rispettiamo il monito del Tar sulla messa a gara del servizio di Trasporto pubblico locale a Roma, tuttavia pensiamo che la richiesta di aprire alla concorrenza il servizio che adesso svolge Atac apra importanti interrogativi, che dovrebbero essere oggetto di dibattito: le decisioni sul carattere pubblico o privato di una prestazione essenziale come la Mobilità dovrebbero essere di carattere politico o risolversi soltanto in una serie di atti amministrativi? Nel 2018 la questione è stata anche oggetto di un referendum, il cui esito finale ha allontanato la privatizzazione: si tratta di un passaggio che potrebbe o dovrebbe essere trascurato?”. E’quanto si legge in una nota del segretario generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci, e del segretario regionale responsabile del dipartimento Mobilità della Fit-Cisl del Lazio, Roberto Ricci.

L'affondo

“Nel ribadire la considerazione per le decisioni dell’Autorità, ci permettiamo di sottolineare che è importante dibattere sul rapporto tra decisioni politiche e tecniche e chiedersi come si concilino le prescrizioni amministrative con la realtà viva di alcuni temi che riguardano la collettività. In una città che ha la complessità storico-sociale e la superficie territoriale di Roma – il comune più esteso dell’Ue – i servizi di trasporto pubblico sono veri e propri fattori di democrazia, che a nostro parere non sono subordinabili alle sole logiche del profitto e quindi affidabili a privati. Gli enti pubblici forniscono maggiori garanzie sull’universalità del servizio, che non è un concetto astratto: parliamo, in concreto, di permettere ai cittadini che abitano in tratte non proprio redditizie sotto il profilo della bigliettazione di avere comunque mezzi pubblici efficienti a disposizione”.







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