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Roma
Atac, lo scontro finale tra Pd e M5S: si giocano la partita elettorale

Atac, conti in rosso e concordato preventivo in vista. Raggi in aula per esporre il piano anti-fallimento. Protesta dentro e fuori l'aula. Il M5S si gioca la partita elettorale.

 

 

Il Pd Capitolino chiede trasparenza

La prima mossa della giornata in materia di trasporto pubblico l'ha fatta il Partito Democratico, quando a 2 ore dall'inizio dell'assemblea straordinaria su Atac ha chiesto che fossero resi pubblici gli atti riguardanti l'azienda. Un vaso di Pandora che rischia di portare ancora più scompiglio nella traballante gestione capitolina dei trasporti. L'opposizione vorrebbe che venisse alla luce tutta la devastante verità sull'azienda per riuscire a stabilire l'entità della crisi del trasporto pubblico romano. L’istanza, firmata dalla capogruppo Pd Michela Di Biase, è una richiesta estrema di trasparenza, come scrive il Pd capitolino stesso, “nei confronti del socio unico Roma Capitale, dei dipendenti dell’azienda capitolina e dell’intera cittadinanza".

L'Assemblea Straordinaria su Atac
Caos e contestazione in aula Giulio Cesare, fin dall'apertura dell'Assemblea Capitolina straordinaria, alle 15.30. Assessori, sindaco e consiglieri si sono riuniti per decidere del futuro di Atac.
A prendere la parola dopo pochi minuti, Virginia Raggi: “Abbiamo analizzato nell'ultimo anno i problemi e le potenzialità della questione Atac, arrivando ad un verdetto – ha annunciato - salveremo Atac mantenendola pubblica. Salveremo un patrimonio di tutti i romani, mantenendo gli stipendi dei lavoratori”.

La protesta dei Radicali
Ad interrompere il discorso del sindaco è intervenuta la protesta di alcuni attivisti dei Radicali, guidati dal segretario nazionale Riccardo Magi, che con slogan e striscioni hanno richiesto a gran voce il rispetto della volontà popolare e quindi la messa a gara del servizio di trasporto pubblico tramite referendum. Magi è stato subito allontanato dall'Aula Giulio Cesare dai vigili urbani, non prima, però, che si potesse rivolgere alla giunta con un appello: “Siete quelli della democrazia diretta: fate dire ai cittadini come vogliono risolvere la situazione. Un anno fa l'azienda era il fiore all'occhiello ora è in fallimento".

L'intervento del sindaco Raggi
Raggi ha avuto così la possibilità di riprendere la parola, tra gli applausi di supporto di giunta e pubblico presente: “Potremmo rifinanziare la società avallando l'ennesimo spreco di risorse pubbliche, senza cambiare nulla, magari a fronte di facili consensi e ritorni elettorali e invece no: abbiamo messo le mani nel disastro ereditato. Perché noi abbiamo voluto scoperchiare senza paura e una volta per tutte il rapporto malato tra il comune di Roma e Atac, tra la politica e le società partecipate che nel tempo si sono trasformate in bancomat della politica". Il sindaco ha poi aggiunto: "Noi vogliamo interrompere questo circolo vizioso con obiettivi precisi e inequivocabili: uno mantenere Atac pubblica, due garantire i livelli occupazionali e salariali, tre risanare l'azienda per garantire ai cittadini un servizio efficiente e di qualità".
Continuando il proprio intervento, Raggi si è scagliata contro l'ipotesi di privatizzazione dell'azienda: “Vorrebbe dire spolpare un'azienda pubblica, di proprietà dei cittadini. Consegnarla a logiche di profitto che trascendono dal servizio pubblico. Aumento dei biglietti, taglio dei costi e della qualità del servizio. Il privato punta al lucro. La soluzione è nel rinnovamento totale, che passa dal concordato preventivo in continuità. Chiediamo a cittadini e dipendenti di sostenerci, vogliamo mantenere Atac pubblica e rilanciarla. Mi rivolgo ai lavoratori e ai sindacati, ricostruiamo insieme una normalità che manca da tempo. Trasformiamo Atac in un organismo sano, moderno ed efficiente. Disinneschiamo gli allarmismi. Iniziamo un cammino rivoluzionario, cambiando con il passato e facendo pulizia. Non sprechiamo questa opportunità: rendiamo i cittadini orgogliosi di avere una società come Atac”.

 

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