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Roma
Atac perde Lido e Viterbo. Zingaretti inguaia i pendolari: il caos è garantito

di Fabio Carosi

Via le concesse Roma-Lido e Roma-Viterbo da Atac. Lo annuncerà il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ospite al Maurizio Costanzo Show di questa sera, quando dirà chiaramente che la Regione Lazio toglierà la gestione delle due linee “per ridargli dignità che ora non hanno”.

In verità il progetto del Governatore è roba vecchia e che risale alla delibera del 2016 della Regione, con la quale è stato deciso di non rinnovare più il contratto di servizio tra Regione Lazio e Atac ma di procedere con un accordo tecnico su base annuale che prevede livelli di servizio storici e corrispettivo congelato intorno ai 100 milioni di euro, dai quali è però impossibile o quasi scorporare il contributo per la Roma-Giardinetti.

Ma vediamo di capire per quale motivo, l'annuncio di Zingaretti non avrà nessun effetto sulla vita “appesa ai treni” dei pendolari ma alimenterà il caos esistente. Due le scadenze previste dalla “train map” della Regione Lazio: il primo gennaio del 2020 e il primo gennaio del 2021. Secondo il progetto firmato dal Direttore Regionale di Trasporti, Stefano Fermante, già ragioniere generale del Comune di Roma allontanato da Virginia Raggi, con l'inizio del nuovo anno la società regionale Astral dovrà subentrare ad Atac nella gestione dell'infrastruttura, cioè binari, massicciate e linea aerea, mentre a Rfi dovrebbe andare il segnalamento. Di fatto è un'operazione impossibile poiché in Atac non è pervenuta nessuna richiesta di cessione degli impianti e la ferrovia non è una “pista Polikar” ma un sistema così complesso che richiede mesi di lavoro per transitare da un soggetto all'altro.

Nella scadenza del “fantapiano” di Zingaretti c'è poi il primo gennaio del 2021, quando anche i macchinisti attualmente in servizio sulla Viterbo e sulla Lido diventeranno dipendenti Astral, che però non è in possesso di alcuna “licenzia ferroviaria”, cioè l'abilitazione all'esercizio che l'Ufficio Speciale del Mit, l'Ustif, concede alle aziende che eserciscono il servizio di trasporto su ferro.

E poi c'è il nodo di Atac, anzi del Tribunale Civile e del relativo concordato nel quale non c'è traccia di cessione di infrastrutture e apparati delle ferrovie Concesse, ma c'è invece la proprietà dei treni e, nel caso della linea B, persino la proprietà delle Officine di manutenzione della Magliana dove Atac effettua i servizi manutentivi.

Insomma, il piano Zingaretti-Fermante per togliere Roma-Lido e Roma-Viterbo ad Atac è già fallito prima ancora di essere attuato. C'è un piano B, quello di prendere le due linee su ferro e cederle manu militari a Fs. Molto più realistico ma ancora campato in aria. La partita per Atac vale 100 milioni di euro circa di fatturato. E il Tribunale non sa nulla.

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