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Roma
Atac, Raggi attacca la flebo e manda i libri in Tribunale

Atac, avanti tutta con il concordato. Il piano verrà presentato entro venerdì 26 ai giudizi del Tribunale fallimentare.

 


L'Assemblea Capitolina ha approvato, dopo una maratona, con 27 voti favorevoli, tutti dalla maggioranza M5S, 6 contrari e nessun astenuto la delibera che da mandato al rappresentante del Campidoglio nel Cda di Atac per esprimere parere favorevole a presentare il piano per il concordato preventivo in continuita'. Il Pd non ha partecipato alla votazione, contrari Fratelli d'Italia e Sinistra per Roma di Stefano Fassina. Alla votazione finale era presente in Aula anche la sindaca di Roma Virginia Raggi.
La delibera approvata autorizza anche il regolamento degli strumenti finanziari previsti per il percorso del concordato. Una volta depositato il piano, il Tribunale dovra' sottoporlo all'assemblea dei creditori che sara' chiamata ad esprimersi a riguardo. Un percorso che, per casi analoghi, ha richiesto circa un anno prima di ottenere il via libera definitivo. Atac e' in rosso per circa 1,3 miliardi di euro.

I tempi: decenni per liquidare i crediti

Il documento, a quanto trapela, prevederebbe di liquidare i debiti in piu' fasi, in parte tramite l'emissione di due strumenti di partecipazione finanziaria dei creditori agli utili dell'azienda. Con un meccanismo secondo cui maggiori saranno gli utili dell'azienda e tanto piu' diventera' breve la durata del piano di liquidazione dei debiti dei creditori. I crediti immediatamente esigibili verrebbero liquidati subito, vista la tempistica per l'ok definitivo al piano, probabilmente nel corso del 2019. Poi il 30% dei crediti chirografari verrebbe liquidato entro il 2021, anno in cui scade l'affidamento del servizio di trasporto pubblico all'azienda da parte del Campidoglio. Dal 2022 in poi, invece, partirebbe una seconda parte del piano di rateizzazione della rimanente parte dei crediti, per riuscire a soddisfarli fino al 100%.

L'azienda avrebbe ipotizzato di poter liquidare nel corso degli anni i suoi creditori tramite i maggiori utili derivanti da una serie di operazioni: l'aumento del servizio, quindi del contratto con il Campidoglio, garantito dai 600 nuovi bus che il Comune acquistera' nei prossimi anni; il blocco del turnover (ad esclusione degli autisti); l'incremento dei proventi dalla bigliettazione e la vendita di uno stock di immobili aziendali gia' stimati nell'ultimo bilancio dell'azienda per essere poi alienati.

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