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Roma
Atac, rifiuti, metro C e stadio della Roma. I nodi da sciogliere nel 2018

di Valentina Renzopaoli

 

Caso Atac, nodo trasporti e apertura della metro C. Emergenza rifiuti e incognita sui nuovi impianti. E poi c'è lo stadio della Roma e nuovi progetti urbanistici che dovrebbero, finalmente, iniziare a lasciare una prima impronta dell'amministrazione a Cinque Stelle.

 

Il 2018 di Virginia Raggi e del suo assessore ai Trasporti, la quasi “trasparente” Linda Meleo, si apre con uno scoglio grosso come un iceberg: il caso Atac.
Nei primi mesi dell'anno l'Atac dovrà presentare il piano di riordino alla sezione fallimentare del Tribunale di Roma presso cui ha aperto la procedura di concordato preventivo in continuità. Schiacciata da 13 miliardi di debiti l'azienda del trasporto pubblico chiede di poter ristrutturare la sua esposizione con i creditori spalmandola nell'arco di cinque anni cosi' da poter investire nel frattempo anche risorse sul rinnovamento del parco mezzi e sul contrasto all'evasione tariffaria.
Al momento Atac dispone di un parco autobus da 1.500, con un'eta' media attorno ai 10 anni, ma ne circolano circa 1.300 al giorno con i restanti fermi tra manutenzione e guasti. Tenendo conto che gli abitanti sono circa 2,9 mln e che tra pendolari e turisti la capitale ospita quotidianamente circa 5 milioni di persone, appare chiaro quanto sia insufficiente l'offerta del trasporto pubblico.

Dopo anni di attesa, tra fine febbraio e inizio marzo si dovrebbe finalmente arrivare all'apertura della stazione San Giovanni della Metro C, snodo fondamentale per collegare l'opera alla linea A. La struttura resta la grande incompiuta della mobilita' cittadina. Con l'apertura della stazione San Giovanni nel tratto in direzione centro la frequenza sarà di 14 minuti, praticamente quattro treni all'ora, tempi comunque non da metropolitana moderna. Resta inoltre da chiarire anche quale sarà il capolinea finale, mancano due fermate per arrivare al Colosseo, dove la linea incrocerà la B, mentre per giungere fino a piazzale Clodio, come previsto dal progetto iniziale, servirebbero nuove risorse difficili da reperire dopo 10 anni di cantiere e più di 3 miliardi di euro già spesi. Finora sindaca e giunta non hanno mai espresso una parola chiara sul futuro dell'opera limitandosi a puntare su infrastrutture di trasporto low cost. Sempre sul versante trasporti, nel 2018 arriverà il progetto finale di uno dei 5 nuovi tram proposti dalla maggioranza, quello da stazione Termini ai Fori Imperiali, ma anche qui poi bisognerà trovare le risorse per realizzarlo.

Capitolo bollente dei rifiuti: dopo aver scongiurato il disastro festivo e post festivo grazie alla disponibilità dell'Emilia Romagna, è arrivato il momento di iniziate a prendere iniziative serie e concrete e, soprattutto, di esprimere una linea chiara su ciò che si vuole ottenere.
Nei primi mesi del nuovo anno e' attesa la presentazione dei progetti per due nuovi impianti di trattamento rifiuti e uno per il riutilizzo dei materiali, strutture chiamate a rendere autosufficiente il ciclo dello smaltimento a Roma. Attualmente la Capitale dispone di quattro impianti, due pubblici e due privati, che pero' non bastano a coprire le 4.500 tonnellate di mondezza prodotte quotidianamente, cosi' appena una struttura incappa in qualche problema il ciclo di smaltimento entra in sofferenza e i cassonetti traboccano. L'Ama con un bando punta a portare transitoriamente fino a 500 tonnellate in altre Regioni, e' in corso una trattativa con l'Abruzzo, quella con la Toscana si e' interrotta a causa di un'inchiesta giudiziaria. Resta l'ipotesi di portarli in Emilia Romagna, con la quale pero' l'interlocuzione non e' mai partita. Ecco allora che la priorità sono i nuovi impianti di trattamento, che pero' per essere autorizzati, costruiti e diventare operativi avranno bisogno di almeno un paio di anni.

Stadio della Roma. Dopo il tira e molla durato mesi, si dovrebbe chiudere la partita dello stadio della Roma: nei primi mesi dell'anno si avrà il voto finale dell'Assemblea Capitolina alla variante urbanistica, e così dopo un ultimo passaggio in Regione i cantieri potranno finalmente partire.

Altra operazione targata M5S attesa nel 2018 e' l'avvio dei lavori per l'abbattimento del tratto della Tangenziale Est che passa davanti alla stazione Tiburtina. Su quello del decoro urbano la prossima estate potrebbe vedere il ritorno di un arenile sulle sponde del Tevere, in zona Ponte Marconi, e l'avvio dei primi interventi fatti in autonomia dai balneari per la risistemazione del lungomare di Ostia.

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