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Roma
Banda di usurai investiva ricavi nella cocaina: anche dipendente Roma Capitale

Roma, c'è anche una dipendente del Comune coinvolta nell'indagine della Polizia e dei Vigili su un giro di usura e spaccio di droga nella Capitale. Si tratta di A.L., romana di 61 anni, dipendente del Dipartimento patrimonio, sviluppo e valorizzazione.

 

La donna, ritenuta responsabile di usura aggravata ed estorsione, è stata sottoposta alla misura dell'obbligo di firma. La 61enne si occupava di reclutare i clienti, prestare denaro e di riscuotere i proventi dell'attività di usura.

La scoperta nel corso dell'operazione definita in codice “La società” alla quale hanno preso parte gli agenti del commissariato Fidene e i vigili del terzo gruppo e che hanno eseguito dieci misure cautelari personali, tra cui sei custodie cautelari in carcere, una misura degli arresti domiciliari e tre misure dell'obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

Il gruppo, secondo quanto spiegato dagli investigatori era ''ben strutturato'' e applicava tassi di interesse che andavano dal 104 a quasi il 6mila per cento. In un caso infatti il titolare di un'attività commerciale a fronte di una richiesta di prestito di 5mila euro ha dovuto restituire poche ore dopo ben 5.800 euro. Ventotto le vittime accertate di usura, tra persone in difficoltà e titolari di negozi, bar, ristoranti e centri estetici localizzati in diverse zone della Capitale dal centro alla periferia. Tra le persone in difficoltà finite nella rete degli usurai anche una donna che aveva chiesto un prestito di duemila euro per il funerale del figlio.

Quella messa su dal gruppo colpito dall'operazione "La Società” era un'attività imprenditoriale tout court: i soldi dello spaccio venivano investiti in usura e i proventi dell'usura reinvestiti nello spaccio. Al vertice del gruppo c'era una coppia: M. R., 65 anni di Andria, con diversi precedenti di polizia, accusato di usura, spaccio di stupefacenti e violazioni dell'articolo 132 Tulb (abusiva attività finanziaria) e D. R., 55 anni di Viterbo, accusata di usura aggravata e abusiva attività finanziaria. M.R., che in un'intercettazione dice appunto "c'ho na società de sordi a strozzo", è stato anche protagonista di un episodio di violenza nei confronti di una vittima, un meccanico malmenato a colpi di catena.

Erano due i principali meccanismi di prestito del denaro: nel primo caso detto anche 'prestito societario' i soldi venivano restituiti in 20 rate settimanali e in caso la vittima saltasse una rata veniva applicato un tasso ulteriore del 10 per centro. D. R. ogni sabato mattina faceva il giro per la riscossione delle rate. In genere le somme prestate con questa modalità andavano dai 500 a duemila euro. Sull'intero prestito veniva applicato in questo caso un interesse del 104 per cento. Nell'attività di usura gestita da R.M. invece sono stati applicati tassi di interesse anche del 5.800 per cento. In questo caso gli interessi venivano scalati a monte e in cambio si chiedeva come garanzia l'emissione di assegni in bianco. Il denaro veniva corrisposto o in contanti o attraverso versamenti su carte prepagate.Le indagini, che si sono avvalse anche di attività tecnica, come pedinamenti e intercettazioni, sono iniziate nel 2007 e sono scaturite da un'altra attività investigativa. La rete di usura si estendeva a diverse aree della città: via del Quartaccio, Tor Bella Monaca, Tuscolana, La Rustica, via di Donna Olimpia e San Basilio.

Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati i quaderni contabili con sopra riportate le scadenze e le cifre da riscuotere, soldi in contanti, assegni e 6 kg di cocaina. In particolare nell'ambito di una perquisizione, eseguita durante le indagini nel 2017 a Viterbo, sono stati sequestrati assegni dati in garanzia e somme per 100mila euro.

In un'altra perquisizione a casa di R.F. a Tor Bella Monaca sono stati trovati 3 kg di cocaina. Il 47enne, con precedenti di Polizia, è stato arrestato per spaccio di stupefacenti. Altri tre kg di cocaina sono stati poi sequestrati a casa di O.F. a La Rustica. Anche il 42enne, con precedenti di Polizia, già agli arresti domiciliari, è stato arrestato per spaccio di stupefacenti. Ulteriori documenti acquisiti  saranno sottoposti al vaglio dell'autorità giudiziaria.

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