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Roma
Bella, studentessa modello, “inseguita” da 1 mln e mezzo di lettori a 16 anni

di Titta Poli

Diciassette anni a marzo, la media dell'otto a scuola, un viso da bambola acqua e sapone, migliaia di fan coetanei incollati alla sua “penna”, o meglio, alle parole e alle emozioni che escono come un fiume dalla tastiera del suo cellulare.

Nefer Anania, ragazzina romana al terzo anno del liceo scientifico, nata e cresciuta nel quartiere Trieste, è già una “recordgirl”: in due anni, il suo Fine Line, pubblicato sulla piattaforma Wattpad, ha raggiunto un milione e mezzo di visualizzazioni. Ora la storia di Emily, Cameron e dei loro amici, è diventato un vero libro e dal 14 febbraio, giorno dell'amore, “Fine Line”, edito da Kepler Edizioni, è in vendita sulla piattaforma Bookrepubblic, Amazon e sui principali store on line.

Nefer, innanzitutto come va la scuola? Arrivata la pagella?

“Arrivata ed è andata molto bene, ho la media dell'otto”.

La materia con il voto più alto?

“In latino ho 9, le altre materie non me le ricordo. Ovviamente l'italiano è la mia preferita”.

Oggi, 14 febbraio, giorno di San Valentino, esce il tuo primo libro “Fine Line”. Immagino tu sia emozionata...

“Moltissimo, ancora non riesco a crederci”.

A che età hai cominciato a scrivere e come è iniziata questa avventura?

“Ho iniziato a scrivere a 14 anni, fino ad allora non pensavo minimamente di saperlo fare. Un mio amico mi ha segnalato l'esistenza di una piattaforma su cui poter leggere e condividere racconti e così mi sono iscritta. Per un primo periodo sono stata una lettrice, divoravo soprattutto romanzi rosa scritti da miei coetanei, poi mi sono lanciata e ho condiviso i miei primi testi”.

E poi cos'è successo?

“Sono piaciuti a tante ragazze e ragazzi che mi hanno iniziato a seguire. Nel giro di poco tempo è iniziata un'interazione intensa, con tante persone che hanno cominciato a fare domande, a chiedere consigli a raccontare le loro storie. E ad aspettare i miei racconti”.

Cosa rappresenta per te la scrittura?

“E' una grande passione che mi permette di esprimere tutta me stessa, ogni più lieve e sfumata emozione, attraverso i protagonisti delle mie storie, che prendono vita. Ma ciò che mi dona più gioia è la condivisione con tutti coloro che mi seguono e mi sostengono in questa avventura. Senza l'affetto delle lettrici non sarei mai arrivata a questo punto, alla realizzazione di un libro vero”.

Fine Line ora è in vendita sul web. Come sei passata da una piattaforma gratuita ai principali store di vendita di libri?

“E' successo tutto un po' per caso: la casa editrice Kepler Edizioni mi ha notata, sono stata contattata e dopo un primo caffè in un bar con i miei genitori, abbiamo deciso insieme di sfidare il mercato digitale. Oggi il mio romanzo è in vendita nel web, in formato ebook, lo strumento più “naturale” per la mia generazione cresciuta a pasta e tablet”.

A proposito, ma è vero che scrivi digitando sulla tastiera del cellulare?

“Verissimo, Fine Line è stato scritto dalla prima all'ultima riga sul mio cellulare. Non ho mai usato il computer per scrivere né carta e penna. Sul mio telefonino posso trascrivere tutto quello che mi passa per la mente mentre sul computer mi perdo. Sulla testiera del cellulare invece digito velocemente e scrivo quando voglio: alcune scene sono state scritte mentre ero al ristorante con amici o a qualche festa; quando mi viene l'idea mi isolo dalla realtà e mi metto a scrivere”.

Nefer, per la prima volta, con questa intervista hai deciso di rivelare la tua identità: perché non lo ha fatto fino ad oggi?

“Non ho nemmeno 17 anni e inizialmente con i miei genitori avevamo pensato fosse meglio aspettare la maggiore età, poi strada facendo, ho preso il coraggio di rivelare al mondo chi c'è dietro quello che finora è stato solo uno pseudonimo”.

Quindi nemmeno i tuoi amici finora sapevano che sei una scrittrice?

“L'ho rivelato solo a pochissime persone, a scuola ancora non lo sanno e, a dire il vero, ho un po' paura e sono un po' spaventata”.

Veniamo al libro: cosa rappresenta per te Fine Line?

“Tutto, c'è un pezzo della mia vita. Nella protagonista, Emily, c'è l'80% di Nefer”.

Il romanzo viene classificato come una “fanfiction”: puoi spiegare ai comuni mortali che cosa intendete voi ragazzi con questa definizione?

“La fanfiction è un genere letterario in cui compaiono personaggi reali famosi che ha come protagonisti i giovani. In Fine Line il protagonista maschile si ispira al modello e youtuber americano Cameron Dallas. Ovviamente solo nell'aspetto fisico visto che non ho avuto il piacere di conoscerlo di persona. Ancora...”

La storia è ambientata a Los Angeles? Ci sei mai stata?

“Magari...purtroppo ancora no. Ho viaggiato parecchio soprattutto in Europa, ma il sogno è quello di andare a Los Angeles, magari per i diciotto anni. E' una delle città più desiderate e ambite dai ragazzi della mia età”.

Fine Line è una bellissima storia d'amore...la domanda è d'obbligo? Sei fidanzata?

“Sì da sei mesi”.

E “lui” lo sa...del libro?

“E' stato uno dei primi a cui l'ho confidato. Il mio ragazzo è uno degli ispiratori del mio racconto”.

Una bella responsabilità...

“Eh già!”

Nefer, oltre ad essere una studentessa modello, cosa fai nel tempo libero?

“Di tempo libero non ne ho tantissimo appunto perché lo studio mi impegna moltissimo ma quando ho meno compiti amo pattinare sul ghiaccio, andare a cavallo, ascoltare la musica e immergermi nel mondo delle serie tv”.

Sul web o in tv?

“Solo web, la tv praticamente non esiste. Sono una appassionata di Netflix”.

Leggi i giornali?

“Se intendi i giornali cartacei...no. Le notizie le leggo sui giornali on line”.

Posso chiederti cosa pensi dei ragazzi della tua generazione? Speranze, paure, aspettative nel futuro?

“La maggior parte dei miei coetanei è molto confuso e insicuro e non sa cosa fare da grande. I ragazzi sono segnati dalle notizie sul lavoro che non c'è, sulle difficoltà della crisi, non c'è molta fiducia. E sono tantissimi quelli che pensano e sperano di potersi costruire una vita all'estero”.

Quanto è “social” Nefer?

“Abbastanza, Istagramm è il mio preferito, fb ultimamente l'ho un po' accantonato. E' vero, i social sono invasivi, ma ormai un pezzo della nostra vita si concentra lì. Io un giorno senza Istagramm mi sentirei morire”.

Secondo una recente ricerca, 8 ragazzi su 10 tra i 15 e i 20 non possono stare senza controllare il telefono per più di tre pre: sei una di loro?

“Assolutamente sì, è verissimo, io lo guardo ogni 10 minuti. Però non sono una “maniaca” del selfie”.

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