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Roma
Bici, cani e cavalli vietati: il Parco Nazionale d'Abruzzo perde la testa

Estate 2020 tra escursioni e passeggiate? Non nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise: il parco ha deciso di adottare una nuova disciplina per la fruizione turistica dei sentieri vietando l'acceso su 73 percorsi a bici, cani al guinzaglio e cavalli. Una batosta per chi nella zona noleggia mountain bike e organizza gite a cavallo.

Dopo un lungo ed intenso lavoro è stata infatti adottata la disciplina che regolamenta in maniera organica e funzionale la fruizione turistica del Parco, coniugando le prioritarie esigenze di tutela con quelle di sviluppo sostenibile, perché crediamo fortemente nel ruolo e nel valore della fruizione dell’ambiente naturale da parte dei residenti nel Parco, in primis, e dei tantissimi turisti e visitatori, promuovendo, di fatto, un sano rapporto con la Natura a beneficio della salute.

La scelta sorprendente del Parco è giustificata dal voler “preservare nel tempo questo il collegamento tra Natura e benessere umano che il Parco ha ritenuto necessario aggiornare e rinnovare le regole e le indicazioni che disciplinano la fruizione degli ambienti naturali razionalizzando, riorganizzando e aggiornando delle norme vigenti rendendole coerenti con gli utilizzi che oggi i residenti, gli operatori turistici ed i visitatori fanno del territorio ricadente nel Parco”.

Le principali novità del disciplinare riguardano le norme relative alle modalità di fruizione (a piedi, a cavallo, in bici o con cane) dei sentieri del Parco, all’approccio alla fauna e alla produzione di contenuti multimediali a scopo pubblicistico, commerciale e scientifico-divulgativo, al fine di assicurare la migliore tutela delle due specie più delicate del Parco: l’orso marsicano e il camoscio appenninico.

Considerate le nuove esigenze provenienti dal territorio, è stato deciso di regolamentare la fruizione dei sentieri in 3 settori particolarmente delicati quali: l’accesso in mountain bike, l’accesso con cani al guinzaglio e l’accesso con cavallo, che fino ad oggi si muovevano in un “zona grigia” non sempre funzionale e rispettosa delle esigenze di tutela dell’orso marsicano e del camoscio, il tutto sulla scorta di criteri scientifici e tecnici, dei dati derivanti dai monitoraggi, condotti negli anni dal personale scientifico e di sorveglianza del Parco. Tutto questo, oltre a migliorare l’efficienza dell’azione di sorveglianza dell’Ente, permette alle persone di essere maggiormente consapevoli di ciò che effettivamente si può e non si può fare lungo la rete sentieristica.

In base al disciplinare, i sentieri su cui si potrà andare solo a piedi sono 73 (ricadenti nelle zone A e B del Parco), tutti puntualmente indicati nell’allegato del disciplinare, pari a circa la metà dei 137 sentieri totali. In attesa di un nuovo e necessario aggiornamento della carta turistico escursionistica del Parco, a tutte le carte che verranno vendute verrà allegata tale lista stampata in cartaceo, che sarà comunque disponibile sia sul sito del Parco sia sulla mappa digitale.

“Questa disciplina – dichiara il Direttore del Parco – è uno strumento importante per il Parco e per la sua politica di conservazione; essenziale per una gestione delle attività ricreative sostenibili e coerente con le prerogative di conservazione del Parco”.

SCARICA e LEGGI l'elenco dei 73 sentieri in cui si potrà andare solo a piedi

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