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Roma
Bilancio Roma, il leghista Santori: “Spendi e spandi figlio della cultura Pd”

E sul bilancio previsionale di Roma Capitale interviene anche il consigliere leghista, Fabrizio Santori: “Si può mentire alla città, si possono raccontare le favole giuste ai romani, ma i numeri del bilancio non sono un'opinione. Un bilancio di previsione figlio di una cultura spendi e spandi tipica della sinistra".

Spiega il consigliere leghista: "Un bilancio di previsione targato Gualtieri e Pd che doveva essere approvato a dicembre, ma che è slittato per errori, incompetenze, emendamenti di giunta e sub emendamenti di consiglio che sono andati a mettere le toppe ai gravi problemi sollevati nero su bianco dall'Organo di Revisione Economico-Finanziario"."All''Oref", prosegue, "non è stata data ancora una risposta sui necessari obiettivi di servizio e di gestione delle aziende partecipate, sul patrimonio immobiliare della città e sulla pianificazione della spesa per il personale. Le linee programmatiche della giunta Gualtieri hanno disegnato all'inizio del mandato una Roma dei sogni che poi concretamente non si evince nel bilancio di previsione", aggiunge Fabrizio Santori. "Numeri alla mano non c'è una visione di lungo respiro, e la Capitale d'Italia viene relegata nelle retrovie europee in perfetta sintonia con l'amministrazione precedente. Tre mesi potevano essere necessari per dare una prima svolta soprattutto in vista delle grandi sfide che attendono la città, oltre al Pnnr, il Giubileo 2025 e l’Expo 2030, che temo saranno le ennesime occasioni perse", conclude Santori.Le critiche della della Lega

Gli emendamenti della Lega respinti in toto

"Su questi argomenti sono stati presentati ordini del giorno ed emendamenti, per la quasi totalità respinti dal centrosinistraPer il gabinetto del Sindaco Gualtieri salgono da 3.600.000 a 5.070.000 euro, con un aumento del 38%, rispetto al 2021, cui si aggiungono 500.000 euro ( +634%) per manifestazioni ed eventi, e si vogliono spendere oltre 33 milioni in cinque anni per lo staff del Primo cittadino."

Idem per la Direzione Generale: un aumento spropositato rispetto al 2021, nel quale ompaiono ulteriori 20 milioni di euro per professionisti esterni. 

Le spese per le politiche sociali salgono del 36%, e cioè di 276 milioni, salta però agli occhi la diminuzione del 7% per le case di riposo, mentre si destinano 5 milioni di euro ad associazioni private e aumentano del 60% i fondi per rom, sinti e camminanti e immigrati.

A Roma la Tari è la più alta d’Italia, ma si sbandierano 40 milioni per la pulizia di strade e piazze che continuano ad essere sporche. Non c'è finanziato un piano per la chiusura del ciclo dei rifiuti.

Aumenta di 70 euro il prezzo della concessione dei loculi, i cimiteri romani sono alla rovina, onta ai nostri defunti e a chi li ricorda, nello spregio totale di una cultura che fonda le sue radici nella storia. Lo stanziamento per questo settore è fermo a 4 milioni, non solo non aumenta, ma è impossibile non chiedersi dove siano finiti i soldi destinati a questo scopo in precedenza.

Ci sono solo 3 milioni per la sicurezza, per la Polizia Locale c’è un taglio del 9%, e per il turismo un aumento pari solo all’8%. Male la sforbiciata del 40% per il Dipartimento entrate, e molto discutibile è la ripartizione dei 16 milioni destinati ai Municipi.

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