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Roma
Buche, Ileana Argentin non molla la protesta. Al suo fianco anche l’Aniep

Ileana Argentin, ex deputata PD, ha interrotto lo sciopero della fame contro le buche e le altre barriere architettoniche di Roma. Ma la sua protesta continua. In centinaia hanno risposto al suo appello e hanno aderito ad una staffetta di solidarietà negandosi il cibo: tra questi Andrea Silvestrini, vicepresidente nazionale dell’Aniep, storica associazione per la promozione e la difesa dei diritti dei disabili.

 

Hai già iniziato lo sciopero?

“Dopo sette giorni di digiuno, Ileana Argentin è arrivata a pesare 49 kg e il suo fisico è fortemente debilitato. Io, Erica Battaglia, Livia Turco, Enzo Foschi, Cecilia D'Elia e tanti altri ci siamo offerti di digiunare al suo posto e di continuare la protesta. La Battaglia ha ora il testimone e ha iniziato la staffetta dello sciopero. Nei prossimi giorni toccherà a me”.

Il 15 luglio c’è stato il Disability Pride. In molti hanno sfilato per le vie del centro per rivendicare il diritto dei disabili di avere le stesse possibilità dei normodotati…

“Noi chiediamo diritti e il Comune di Roma ci risponde con un corteo. Noi dell’Aniep non abbiamo aderito, così come tante altre associazioni. Le battaglie non si vincono con una parata. Il sindaco Virginia Raggi non si è degnata nemmeno di partecipare: ha delegato l’assessore Flavia Marzano. Si è trattato dell’ennesimo spot elettorale”.

Cosa pensa dell’amministrazione pentastellata sulle politiche di inclusione sociale?

“Come dico sempre, il problema non è che Roma è amministrata male. Il problema è che Roma non è proprio amministrata. La Raggi è assente su tutti i fronti. In due anni non ha fatto nulla e non si è presa le sue responsabilità.

Roma è la Capitale d’Italia: dovrebbe essere un esempio per il resto del mondo e invece siamo agli ultimi posti della civiltà. La città non è adatta  ai disabili. Le strade sono piene di buche e crateri. Non ci sono autobus con le pedane, e quando ci sono, sono rotte. Per non parlare della mancanza di scivoli per i marciapiedi: sono pochi e senza manutenzione. I disabili sono ‘ostaggi del marciapiede’. Non c’è nulla di più umiliante della mancanza di libertà. La libertà di uscire di casa. Non c’è dignità umana.”

Come associazione, vi sentite abbandonati dalla politica?

“Questa non è politica, o almeno non come quella a cui siamo stati abituati da personaggi come Moro e Berlinguer. I toni dei dibattiti sono troppo accesi: insulti su insulti. Un vero e proprio ‘bullismo politico’. I politici di una volta stavano in mezzo alla gente, ascoltavano i loro problemi; ora invece non fanno altro che dirette Facebook. Una diretta ogni 5 minuti per parlare di nulla. La situazione è vergognosa. Solo tante parole, e il popolo si è stufato delle continue bugie.”

E il Ministero delle Disabilità?

“Il nuovo governo ha palesemente paura delle minoranze e questo ministero ne è la dimostrazione. Ghettizza i disabili allo scopo di controllarli come i rom o gli immigrati. Non abbatte gli ostacoli ma costruisce i muri che in tanti anni abbiamo cercato di distruggere. La situazione è davvero pericolosa e noi la stiamo sottovalutando”.

 

 

 

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