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Roma
Bus privati, ennesima rivolta Roma Tpl. Senza stipendio occupano il deposito

Alberi tagliati e messi di traverso sulla strada per impedire l'uscita dei bus. E poi vetri spaccati e blocchetti della messa in moto dei mezzi divelti: riesplode la bomba della Roma Tpl, il gestore privato del 20 per cento del trasporto pubblico di Roma, quello che serve in particolar modo le periferie.

 


Senza stipendio dalla fine di marzo, all'alba nel deposito di Maglianella, dal quale partono i bus che servono 15 linee periferiche è andata in scena la rivolta. Esasperati da un sistema per cui se il Comune non paga o riduce i trasferimenti di fondi, la società non è in grado di erogare gli stipendi, l'esasperazione degli autisti è diventata rivolta con scene di mini guerriglia con le quali anche i più moderati hanno ceduto il passo e sono stati costretti ad incrociare le braccia.
Per l'azienda la situazione è sempre la stessa: “Se il Comune non ci paga e invece di versare il dovuto trattiene una quota e la riversa sulla mensilità successiva – dice l'azienda – noi siamo costretti a dare stipendi ridotti, così per ora è stato versato un acconto”.
Eppure la “madre di tutte le soluzioni” per la vicenda dei 2000 dipendenti della società privata che ha in appalto il servizio era uno dei cavali di battaglia del Movimento Cinque Stelle di Governo che aveva promesso una soluzione che si trascina da anni, fatta di ricorsi, liti e contenziosi che finiscono per pesare come macigni sui dipendenti, che negli ultimi 2 anni raramente hanno ricevuto con regolarità le buste paga, tant'è che si prospettava addirittura un intervento della Prefettura per una rescissione del contratto e un affidamento in surroga ad Atac, possibilità poi rientrata visto che il primo soggetto che è sistematicamente inadempiente è il Comune di Roma.

 

La lettera shock della compagna di un autista

"Salve sono la compagna di un autista  della   Roma Tpl.  Molto spesso, nei tg si parla del mal funzionamento dell'azienda trasporti romana,  ma pochi però sanno come vengono trattati gli autisti. Fare l'autista di un autobus, soprattutto a Roma, non è facile, sia per il traffico e sia per l'utenza a volte maleducata e anche aggressiva nei confronti dell'autista che non c'entra nulla con i ritardi e i guasti dei bus.
In questo periodo, inoltre, tutto è complicato dal fatto che siamo al 18 di Aprile e ancora al mio compagno non è stato corrisposto lo stipendio di Marzo . Situazione che si ripete da quasi un anno e mezzo. Già con la scorsa amministrazione,  per mesi non erano stati corrisposti gli stipendi fino a quando gli autisti esasperati avevano bloccato i depositi per giorni. Dopo l'intervento del Prefetto le cose erano tornate alla normalità. Durante quei giorni erano state fatte promesse,  pagamento di crediti vantati dai lavoratori, mai mantenute.
Ma oltre alla beffa, mesi interi senza stipendio, si è aggiunto il danno perché dalle buste paga sono stati decurtati i giorni di fermo dei depositi.
Sono state consegnate le buste paga dei fondi di solidarietà ma non sono ancora stati versati i soldi.
Ho scritto all'assessore Meleo, mi ha risposto che stanno facendo il possibile e intanto noi non arriviamo a fine mese. Abbiamo tre bimbi, due del mio compagno, rispettivamente di 7 e 9 anni, una di 1 anno. Per Pasqua non ci siamo nemmeno potuti permettere di comprare un uovo ai bambini.
Tiriamo avanti solo con il mio dispendio riuscendo solo a pagare il mutuo, le utenze e il nido. Il mio compagno è esasperato è arrivato al punto di pensare d'incatenarsi davanti al Comune perché così non si può andare avanti. Un autista ha la responsabilità di tanta gente ma come può lavorare tranquillo quando non sa come far mangiare i suoi figli?"
Lettera firmata

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