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Roma
Business dei canili di Roma, animalisti in rivolta: denunciati i dirigenti Asl

Il business dei canili comunali di Roma: i documenti che certificano l'entrata, l'uscita ed il decesso di cani e gatti dalle strutture del Comune avvolti nel mistero. Animalisti in rivolta, denunciati due dirigenti dell'Asl per omissioni d'atti d'ufficio: “Frode sul numero reale degli animali detenuti finalizzata ad un indebito arricchimento”.

 

Potrebbe essere un vero e proprio business quello scoperto dal Partito Animalista Europeo nei canili Roma. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma ha aperto un fascicolo R.G.N.R. n.14531/19 a seguito della denuncia penale del Partito Animalista Europeo contro il dirigente Asl - Dipartimento di prevenzione sanità animale ed igiene ed il dirigente Asl - Dipartimento di prevenzione del canile sovrazonale e controllo del randagismo, per omissioni d'atti d'ufficio.

Ma facciamo un passo indietro, necessario per capire da dove parte la rivolta animalista. La quindicennale gestione dei canali da parte di “Io Libero – Associazione Volontari Canile di Porta Portese (AVCPP)”, riconfermata negli anni tramite 56 rinnovi di proroga di affidamenti diretti in convenzione tutti illegali senza avere mai vinto una gara pubblica, è stata condannata con Delibera n. 759 del 13.07.2016 “Gestione dei canili rifugio e delle oasi feline di proprietà di Roma Capitale” a firma del Magistrato Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. Il fascicolo, contenete atti penalmente rilevanti, è stato trasmesso alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma ed alla Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale Lazio della Corte dei Conti per le relative indagini giudiziarie e tributarie nonché al Comando Generale della Guardia di Finanza di Roma per accertamenti di carattere patrimoniale ed ai Dipartimenti di Prevenzione delle Asl di Roma per accertamenti di carattere sanitario.

“A seguito della Delibera ANAC n.759 abbiamo formalmente richiesto, tramite il nostro ufficio legale, ai dirigenti Asl di competenza tutta la documentazione relativa ai libri carico / scarico di tutti gli animali, cani e gatti, in entrata, in uscita (affidati o restituiti ai legittimi proprietari), deceduti. La tenuta dei libri vidimati dalla ASL è obbligatoria per legge, visto che il Comune eroga finanziamenti pubblici sulla base del numero degli animali detenuti, ma nessuna risposta ci è mai pervenuta”, dichiara il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli.

“Il rifiuto degli atti da parte dei responsabili ASL, nonostante la diffida penale e successiva denuncia-querela per il reato di omissione d'atti d'ufficio – conclude Fuccelli – mi dà motivo di sospettare una frode sul numero reale degli animali detenuti nei canili capitolini finalizzata ad un indebito arricchimento sulla pelle degli stessi. Per ora La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma ha aperto un fascicolo di indagine R.G.N.R. n.14531/19”.

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