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Roma
Cacciato dal dentista perché sieropositivo. Ira Gay Center: "Fatto grave"

Giovane ragazzo cacciato dal dentista perché sieropositivo. Lo denuncia Fabrizio Marrazzo, Responsabile Gay Help Line e portavoce Gay Center, a cui si è rivolto il ragazzo contattando il loro numero verde e raccontando la vicenda.

 

Il caso è avvenuto in uno studio dentistico a Roma pochi giorni dopo la morte dell'immunologo Fernando Aiuti. Al giovane, mentre era in sala d'attesa, viene subito chiesto di compilare un'anagrafica e indicare, tra le eventuali patologie, di avere l'HIV, cosa che il ragazzo ha dichiarato, barrando la specifica casella. In pochi istanti l'odontoiatra, uscendo dalla sua stanza con il foglio, ha chiesto spiegazioni sulla sieropositività dichiarata, per poi affermare: "Devo mandarla all'ospedale. Non posso fare niente senza analisi attuali della sua condizione. Prova ad andare in ospedale, lì sono più attrezzati per i pazienti con HIV". Il tutto è stato ripreso in un video con telecamera nascosta diffuso da Fanpage.

"La legge 135/90 a tutela delle persone con HIV/AIDS, è molto chiara, infatti, l'azione del medico è del tutto illegittima e pertanto stiamo agendo sia presentando un esposto all'ordine dei medici e degli odontoiatri, sia presentando un reclamo al garante della privacy che già si è occupato di questa materia", dichiara Alessandro Cataldi, legale di Gay Help Line. "Purtroppo i casi di discriminazione dei pazienti HIV - aggiunge Marrazzo - non si limitano solo a dentisti e medici privati, ma avvengono anche in ambienti ospedalieri pubblici e privati, come altri due recenti casi. Una madre, recentemente, è stata informata in ospedale della sieropositività del figlio maggiorenne, senza il consenso dello stesso, con la conseguenza di gravi ripercussioni familiari per il ragazzo stesso. Un altro paziente, invece, in attesa di effettuare una colonscopia in un ospedale privato a Roma, una volta dichiarato di essere sieropositivo, viene spostato dal medico in fondo alla lista delle visite, cercando di tutelare erroneamente gli altri pazienti, e ricevendo anche minacce per non fare alcuna segnalazione. Questi casi mostrano quanto sia forte ancora oggi la discriminazione in ambiente sanitario per le persone in HIV. Pertanto chiediamo alla Ministra Grillo ed all'Ordine dei Medici, che oltre ad intervenire nei singoli casi, nominino delle commissioni di controllo, volte anche ad emanare circolari e corsi di formazione obbligatoria, specifici per chiarire il trattamento dei pazienti HIV+, al fine che venga abolita ogni discriminazione".

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