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Roma
Campi rom, Alemanno querela la Raggi: Centrodestra pronto a conquistare Roma

Dai nomadi fino ai rifiuti ed il dramma commercio: il Centrodestra è pronto a conquistare Roma alle prossime comunali del 2021 e, a nove mesi dal voto, scalda i motori: Salvini ha tappezzato la città con quattro manifesti elettorali, Alemanno querela la Raggi per i campi rom e sullo sfondo il sogno di Gasparri futuro sindaco.

In attesa di ufficializzare il tanto atteso nome del candidato sindaco, scelta che avverrà solo dopo le elezioni regionali, il Centrodestra vuole mettere le cose in chiaro e lo fa scagliandosi contro chi, negli ultimi quattro anni, ha amministrato la città. L'ultima pietra arrivata contro la Giunta Raggi l'ha scagliata l'ex sindaco Gianni Alemanno, quello che per i pentastellati è “il peggior sindaco della storia della città”, che dopo l'intervista della Raggi a La7, ha querelato la prima cittadina: “Ho dato mandato ai miei legali di querelare Virginia Raggi per diffamazione. Il Sindaco, parlando alla trasmissione 'In Onda' su La 7, ha detto il falso quando mi ha accusato di aver aperto, insieme a Berlusconi, i campi nomadi a Roma”, ha annunciato in una nota Alemanno.

"È vero esattamente il contrario – prosegue l'ex sindaco –. Nel 2008 quando ci siamo insediati in Campidoglio la situazione su Roma era la seguente: i campi tollerati erano 15, gli autorizzati 7, i campi abusivi e micro insediamenti erano oltre 1200 e la popolazione nomade presente era stimata intorno alle 9000 persone. Dopo i cinque anni della nostra amministrazion i campi tollerati erano 8, gli autorizzati 8, quindi sono stati chiusi 6 campi tra tollerati e abusivi, tra cui quelli con la più alta pericolosità sociale come Casilino 900, La Martora e Tor de’ Cenci, inoltre sono stati sgomberati 1100 campi abusivi e micro insediamenti e la popolazione nomade presente alla fine del nostro mandato si era ridotta a circa 5100 persone fotosegnalate e conosciute".

"Quindi i campi nomadi non solo non li ho aperti, ma al contrario ho chiuso una buona parte di quelli che avevo ereditato dalle precedenti giunte - conclude -. Non sono disponibile ad essere lo strumento con cui Virginia Raggi pensa di scaricare le responsabilità del completo fallimento del suo mandato in vista della campagna elettorale comunale".

I manifesti di Salvini

La settimana scorso poi è stata quella della prima mossa elettorale di Matteo Salvini. Il leader del Carroccio ha fatto tappezzare la città con i manifesti raffiguranti in primo piano il suo volto con giacca blu, spilletta di Alberto da Giussano sul bavero, camicia bianca e braccia conserte ed un sorriso appena accennato. A fianco i calssi slogan da campagna elettorale per la Capitale: 'Roma una città più sicura', 'Roma città dello sport', 'Roma una città più pulita', 'Roma una città più efficiente'. In basso l'hashtag 'RomaTornaCapitale' e l'invito rivolto ai cittadini: 'Hai qualcosa da segnalarci?' con indirizzo e mail.

Il sogno di Maurizio Gasparri

La scorsa è stata però anche quella in cui Maurizio Gasparri, senatore e commissario di Forza Italia Roma Capitale, ha annunciato che presenterà una proposta concreta per Roma. "Tocca alla politica ridare una prospettiva alla città – ha detto Gasparri -. Estrarre conigli dal cilindro tipo Conte non è un soluzione. Roma è al collasso servono risposte adeguate, non è più tempo di esperimenti".

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