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Roma
Charlie Gard: il folle No inglese al primato mondiale del Bambino Gesù di Roma

di Luca Lotti


L'ospedale Bambino Gesù si dice disponibile ad accogliere il piccolo Charlie Gard e la sua famiglia per accompagnarlo secondo la volontà dei genitori. Il Great Ormond Street Hospital di Londra, nel quale il neonato è ricoverato, dice che non può trasferirlo per "motivi legali".

No britannico all'offerta italiana, ribadita oggi da parte del ministro degli esteri Angelino Alfano, di far venire in Italia, al Bambin Gesu', il piccolo Charlie Gard. La questione e' stata affrontata in una telefonata tra Alfano e l'omologo britannico Boris Johnson. "Alfano ha colto l'occasione per sollevare il caso del piccolo Charlie Gard e ribadire l'offerta dell'Ospedale italiano Bambino Gesu' di accoglierlo", si legge in una nota della Farnesina, "Il ministro Boris Johnson ha espresso gratitudine ed apprezzamento per l'offerta italiana ma ha spiegato che ragioni legali impediscono alla Gran Bretagna di accoglierla".

Il Bambino Gesù

L’ospedale pediatrico Bambin Gesù è una sorta di “fabbrica di cioccolata” della sanità, per i bambini. Roald Dahl lo scrittore che inventò la bella favola di Willy Wonka, conosciuta in tutto il mondo, non l’avrebbe descritto diversamente da quello che oggi è: una fabbrica colorata e accogliente, che produce centinaia di trapianti, migliaia di diagnosi di malattie rare, che assiste e sostiene migliaia famiglie. Insomma una eccellenza a livello mondiale piazzata su un fazzoletto di terra del Gianicolo. Ieri chi dirige quel piccolo mondo che alimenta speranze , ha presentato il suo bilancio presso la Pontificia Accademia delle Scienze.

Un racconto di numeri e umanità: ben 339 trapianti di organi e tessuti, 9.600 malati rari diagnosticati e assistiti, 93.120 notti gratuite. Nel 2016 sono stati 80.015 gli accessi al Pronto soccorso (di cui 412 trasporti d'emergenza neonatale e 81 elitrasporti) e 1.696.279 prestazioni ambulatoriali. Sono stati 26.947 i ricoveri ordinari, il 28% dei quali per pazienti provenienti da fuori regione e il 13,5% per bambini di nazionalità straniera. L’ospedale sul Gianicolo è l’unico pediatrico a livello europeo, dove si effettua ogni tipo di trapianto: nel 2016 questi interventi sono cresciuti del 4% rispetto all'anno precedente. Sono stati effettuati 167 trapianti di midollo, 67 homegraft, 29 di rene (di cui 8 da vivente), 26 di fegato (di cui 2 da vivente), 22 di cornea, 12 di cuore, 11 di membrana amniotica e 5 di polmone. Nove gli impianti di cuore artificiale,è stata adottata una innovativa tecnica per il trapianto di midollo dai genitori che, mediante l'introduzione di un cosiddetto 'gene suicida', abbatte i rischi di mortalità. Negli ultimi 5 anni sono triplicati i casi trattati in chirurgia ambulatoriale pediatrica (2.095 nel 2016), con la stessa efficacia assistenziale del ricovero. Nell’ultimo anno la Regione ha concluso le procedure per l’ accreditamento istituzionale delle sedi di Palidoro e Santa Marinella. "Dietro tanti numeri - sottolinea la presidente Mariella Enoc - ci sono ragazzi curati e spesso salvati, malattie senza nome diagnosticate e tanti bambini che non avrebbero potuto ricevere nessuna cura se l'Ospedale Bambino Gesù non avesse aperto le porte e non avesse aperto il cuore. Ora questo lavoro è a disposizione della comunità scientifica, delle istituzioni pubbliche e in particolare della Santa Sede”.

Il lato umano della sanità
Ma il Bambin Gesù è anche assistenza e solidarietà alle famiglie. Sono 200 le stanze messe a disposizione gratuitamente ogni giorno per i familiari dei piccoli pazienti che vengono da fuori Roma. Nel 2016 sono state assicurate 93.120 notti a circa 3.700 nuclei famigliari. Per le famiglie straniere che hanno i figli ricoverati sono state attivate 6.500 mediazioni culturali in 43 lingue diverse (+97% rispetto all'anno precedente). Le famiglie seguite dai servizi sociali interni sono state 2.150. 28.500, i bambini coinvolti nei progetti ricreativi delle ludoteche; 3.500 gli alunni della 'scuola in ospedale'. Tante meraviglie dentro uno spazio che appare pensato in miniatura e invece è cosi grande e piazzato lì proprio nel cuore di Roma.

 

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