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Roma
Chi vuole i rifiuti di Roma: emergenza e Giubileo valgono 400 mln in 3 anni

Con Malagrotta ko, a Roma non resta altro che pagare per evitare che l'emergenza rifiuti conclamata da almeno un decennio diventi un dramma. La totale autoinsufficienza nella gestione dei rifiuti costerà alla città 400 mln di euro in 3 anni con i quali Ama e Comune porteranno via dalla città e dalla regione Lazio tutti i rifiuti che non si riuscirà a trattare nei pochi impianti ancora in efficienza.

Ecco la exit strategy del Campidoglio per ovviare al lockdown di Malagrotta, dove i due impianti di trattamento meccanico biologico sono fuori uso a causa dei due incendi che li hanno devastati. E a leggere il superbando milionario con cui Ama promette di mantenere la città a livelli di igiene accettabili, spunta fuori la verità sul progetto del termovalorizzatore di Gualtieri e Caltagirone: a dispetto delle procedure in corso e al netto dei nuovi ricorsi amministrativi presentati singolarmente dai Comuni di Albano, Marino, Ardea e Ariccia, l'impianto per bruciare i rifiuti di Santa Palomba non sarà pronto prima del 2027 e quindi a Giubileo ormai bello e finito.

Via da Roma 2 milioni di tonnellate di rifiuti

Così il Comune di Roma si dà alla fanta demagogia annunciando il bando per “deportare” 2 milioni di tonnellate di rifiuti. Scrive il Campidoglio: “Mettere in sicurezza la gestione del ciclo dei rifiuti nella città di Roma, alle porte e in vista del Giubileo. E’ l’obiettivo della maxi-gara, pubblicata sulla piattaforma telematica Invitalia, la più grande mai proposta da AMA, in accordo e in coordinamento con Roma Capitale, per il trasporto, scarico e trattamento/recupero per i prossimi 3 anni (2024-2026) di circa 2milioni di tonnellate complessive tra rifiuti solidi e rifiuti urbani residui(indifferenziato). L’ordine di grandezza di 2 milioni di tonnellate complessivi di rifiuti è già comprensivo di una quota eccedente stimata per l’anno giubilare (2025)”.

 

 

L'esborso monstre per i cittadini di Roma

Ancora il Comune: “L’importo complessivo massimo di spesa dell’accordo quadro è pari a circa 400 milioni di euro (più iva). La procedura, aperta ai sensi degli art. 59 e 71 del d. lgs. n. 36/2023, riguarda la conclusione di accordi quadro con uno o più operatori economici per l’affidamento del “servizio di trasporto, scarico e trattamento/recupero dei rifiuti solidi prodotti dagli impianti di trattamento di AMA e dei rifiuti urbani residui prodotti nel territorio di Roma Capitale – eccedenti le quantità trattate presso gli impianti AMA e gli altri impianti regionali – su territorio nazionale ed estero”, suddiviso in 7 lotti, per un periodo di 36 mesi. Il termine per il ricevimento delle offerte o delle domande di partecipazione è fissato al 6 febbraio 2024”.

Il bando è aperto anche per operatori extra Italia

L’azienda, pertanto, si rivolge al mercato extra regionale ed estero per tali tipologie di servizi, proponendo un ampio e articolato accordo programmatico. All’interno della procedura, per la prima volta, AMA inserisce anche un lotto che rende possibile il recupero di materia dai rifiuti; in particolare un combustibile alternativo utilizzabile soprattutto nell’industria dei cementifici.

“Dopo le importantissime gare su mezzi pesanti, nuovi cassonetti e cestini getta-carte, con questa maxi-gara, la più grande mai bandita, AMA intende mettere in sicurezza anche il fronte del trattamento/recupero soprattutto dei rifiuti indifferenziati - sottolinea il Presidente di AMA DanielePACE -. Se, come auspichiamo, la gara andrà a buon fine, verranno stipulati contratti tracciabili e con la massima trasparenza sulla base delle migliori offerte del mercato. Stiamo lavorando al massimo per garantire il decoro della Capitale, che si prepara a dare la migliore accoglienza ai milioni di fedeli che parteciperanno al Giubileo del 2025”.

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