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Roma
Chikungunya, stop alle donazioni di sangue per 1 milione 200 mila romani

È arrivato lo stop preannunciato dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin riguardo alle donazioni di sangue a Roma a causa della diffusione del virus Chikungunya. Coinvolta tutta la zona dell'Asl Roma 2 che comprende 1 milione 200mila abitanti. Il rischio è quello che le riserve di sangue della città blocchino gli ospedali su trasfusioni e operazioni.

 

Il presidente della Ragione Lazio Nicola Zingaretti è intervenuto nella giornata di giovedì per rassicurare la cittadinanza: “Non ci saranno problemi per la rete sanitaria – ha affermato - Incontreremo tutte le Associazioni di volontariato legate alla Donazione del Sangue perché occorre far partire anche a Roma e nel Lazio la spinta di solidarietà per la raccolta di sangue”.


Nessun rischio imminente, quindi, ma negli ospedali la situazione era già critica prima che il virus Chikungunya, trasmesso dalla comune zanzara tigre infetta, si diffondesse. A fine agosto le operazioni ospedaliere considerate non d'urgenza rimanevano bloccate finché il paziente non garantiva all'ospedale donatori che integrassero il sangue necessario per eseguire l'intervento. É quanto successo a Miriam L. che ha contattato parenti e amici per aiutare il padre in lista da lungo tempo per un intervento al cuore. L'ospedale romano dov'era ricoverato ha rimandato l'operazione di due giornate proprio per carenza di sangue.


I casi di emergenza come potrebbe diventare quella del virus Chikungunya, però, prevedono misure straordinarie per evitare una vera e propria crisi sanitaria. Il Centro nazionale sangue, infatti, precisa che se una Regione rimane con scorte scarse di sangue, le altre intervengono per fornire quello che hanno in surplus. Esiste poi una riserva emergenziale atta a rispondere ai casi più gravi come i terremoti e altri eventi catastrofici.


Croce Rossa ha lanciato un appello per le donazioni a coloro che non si trovano nella zona di blocco: “Contattate la struttura trasfusionale più vicina e programmate quanto prima una donazione di sangue o plasma, secondo le indicazioni che vi saranno fornite – scrive Colum Donnelly, delegato nazionale della Croce Rossa Italiana per la donazione di sangue - Sono tantissimi i pazienti che, necessitando di trasfusioni per interventi chirurgici oppure quale terapia per malattie come la talassemia, dipendono direttamente dalle scorte delle strutture trasfusionali e non possiamo consentire che le conseguenze di questa situazione mettano in pericolo la loro salute. Stiamo seguendo l’evolversi della vicenda in stretto contatto con il Centro Nazionale Sangue e, come sempre, siamo pronti a fare la nostra parte per limitare al massimo ogni possibile disagio. In questo senso, occorre attivarsi tempestivamente per sopperire alle eventuali carenze di sangue che potrebbero verificarsi nelle zone interessate dalla sospensione”.
Croce rossa ricorda che solo Asl Roma 2 e Anzio sono colpite dall'embargo, mentre le altre aree della Capitale risentono solo di alcune chiare limitazioni: “Nel resto della Capitale la donazione sarà consentita con una quarantena di 5 giorni, estesa anche a tutti i donatori a livello regionale che abbiano soggiornato nell’Asl Roma 2 o ad Anzio. Particolari accorgimenti anche per chiunque si sia recato in queste zone: per loro, la sospensione è di 28 giorni".


Il responsabile della Cabina di regia della sanità laziale, Alessio D'Amato, ha infatti ribadito che sebbene il quadro di Roma sia in evoluzione, per ora le misure toccano solo una parte della città. In merito al piano delle disinfestazioni del Comune di Roma, D'Amato ha commentato: "Abbiamo letto con favore l'ordinanza e ora chiederemo loro un incontro per valutare le zone e capire se le iniziative messe in campo stanno funzionando".

 

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