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Roma
Ciclisti in rivolta contro il Comune di Roma: “Piste da fare schifo”

Roma sempre più una trappola per ciclisti, la categoria alza la voce e l'Amministrazione comunale tace.

 

Strade sconnesse e buche onnipresenti, la città ignora gli amanti delle due ruote. A testimoniarlo l'incidente in zona Termini di un ciclista, finito per errore dentro una voragine ed ora al Policlino Umberto I. Pochi i provvedimenti a favore di una categoria in crescita nella Capitale, che ogni giorno deve fare i conti con le difficoltà di strutture fatiscenti e percorsi impraticabili.

Tra il caos e disservizi che colpiscono i cittadini c'è il silenzio del Comune, che con la Guinta Raggi nulla ha fatto in tal senso. Non tenendo deliberatamente conto di una seria problematica della città, come la mobilità su due ruote. Forte in tal senso la denuncia di Fausto Bonafaccia, presidente e fondatore di BiciRoma - Associazione Due Ruote d’Italia onlus, che tramite una lettera aperta manifesta la sua delusione: “Roma sempre più pericolosa per i ciclisti come testimonia anche quest’ultimo fatto per il quale attendiamo dalla Sindaca Raggi (che in 8 mesi non ha ancora incontrato le associazioni dei ciclisti) immediati provvedimenti per la sicurezza dei ciclisti e lo sviluppo della mobilità ciclistica e sostenibile a Roma. La bici mezzo sempre più usato dai romani continua a non avere infrastrutture e servizi. I ciclisti, cittadini virtuosi, non vengono ascoltati e soprattutto sono lasciati in questa jungla costituita da piste ciclabili interrotte e che stanno franando e con strade che rappresentano vere e proprie trappole come a Via Giolitti. Da oltre sette mesi la principale dorsale ciclabile romana è tagliata in due, le piste ciclabili sono ridotte ai minimi termini come potete vedere dalle foto allegate in più sulle normali strade oltre a dover porre massima attenzione ai veicoli motorizzati abbiamo anche queste nuove trappole dovute allo scadimento della qualità di chi fa i lavori.
L’assessore competente non ascolta i cittadini e l’amministrazione non mantiene gli impegni presi come quello dopo la morte, 8/10/2016, del ciclista sulla ciclabile della Magliana dovuta principalmente all’incuria ed al degrado in cui è stato lasciato l’incrocio che avevano promesso di ristrutturare e rendere sicuro ed invece ancora oggi abbiamo la ciclabile sbarrata, intanto gli incidenti aumentano”.

 

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